Pensione anticipata fino a 3 anni per le lavoratrici madri e stop all’adeguamento automatico dell’età pensionabile. Sono queste le principali, ma non le uniche, richieste contenute in un documento unitario sui temi della previdenza presentato al Governo dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

‘Un documento atteso’, ha detto il Ministro del lavoro Poletti, ‘in quanto avevamo chiesto ai sindacati di farci conoscere le loro proposte che saranno prese in esame dopo la stesura del Def’.

Pensione anticipata fino a 3 anni per le madri

Il punto maggiormente qualificante del documento unitario presentato dai sindacati è senza dubbio la richiesta, per tutte le madri e non solo ai fini del raggiungimento dei requisiti dell’Ape Social, dell’anticipo della pensione di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di 3.

Su questo punto è da registrare che il Governo si era già espresso con un proposta di anticipo di 6 mesi per ogni figli, fino ad un massimo di 2 anni.

Un punto sul quale, quindi, sembra possibile intavolare una trattativa sull’introduzione di una misura necessaria, secondo i sindacati, per rimediare alle disparità di genere che penalizzano le donne nel sistema previdenziale italiano. Questa dovrebbe poi essere ulteriormente rafforzata con l’istituzione di un bonus contributivo a favore delle donne che svolgono assistenza nei confronti di un congiunto, fino al secondo grado di parentela, portatore di handicap grave. In questo caso, la richiesta dei sindacati è di un anticipo di un anno ogni 5, fino a d un massimo di 4 anni.

Blocco all’aumento dell’età pensionabile e le altre richieste dei sindacati in tema di pensioni

Un’altra richiesta contenuta nel documento dei sindacati è il blocco dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita così come previsto dalla legge Fornero e che dovrebbe portare all’innalzamento dell’età per la pensione a 67 anni nel 2019.

Su questo punto la trattativa sembra essere più difficile, tanto che il Ministro Delrio ha espressamente dichiarato che i margini di manovra sulle Pensioni sono molto ridotti, tenuto conto degli ultimi dati riferiti ai conti dell’Inps.

Per ogni valutazione su queste ed altre richieste dei sindacati, che riguardano anche il sostegno alle future pensioni dei giovani e il rilancio della previdenza complementare, sarà necessario attendere l’approvazione del Def, il Documento di Economia e Finanza, in approvazione nei prossimi giorni, che dirà quali sono le cifre a disposizione del Governo per un eventuale intervento sul sistema previdenziale da inserire nella legge di Bilancio 2018.