Le ultime novità sulle Pensioni anticipate ad oggi 5 settembre 2017 vedono prima di tutto protagonista l'ape volontaria. Dopo la firma del Premier Gentiloni sulla nuova opzione di prepensionamento si sono infatti moltiplicate le reazioni politiche e sindacali. Ma non tutti sembrano soddisfatti della misura e c'è chi invita a valutare l'opzione con cautela. Dalla Cgil si sottolinea infatti che non si tratta di un anticipo pensionistico e che la misura non risulta ancora operativa.
Nel frattempo dal Parlamento continuano ad arrivare nuove prese di posizione in merito ai lavori di cura, mentre contro l'aspettativa di vita si formalizza una nuova proposta di legge. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni flessibili, per la Cgil un giudizio critico sulla misura
Non sono passate molte ore dalla firma del decreto attuativo riguardante l'APE volontaria che si registrano già le prime reazioni da parte dei sindacati. Ad esprimere le proprie perplessità è stato il Segretario Confederale Roberto Ghiselli, che ha voluto specificare prima di tutto come non si tratti di un anticipo.
Oltre a ciò, l'opzione di prepensionamento non risulta ancora attiva. Come ben sanno i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro", manca infatti il via libera della Corte dei conti, oltre alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Mentre il via libera definitivo arriverà solo con la circolare Inps contenente le istruzioni da seguire per inoltrare la propria domanda. Infine, il sindacalista ricorda che l'APE volontaria non è gratuita, Si tratta "di un prestito bancario oneroso per i lavoratori che dovrà essere restituito per intero con tanto di costi per interessi e garanzie assicurative", conclude Ghiselli..
Riforma pensioni, dalla Camera si torna a chiedere la valorizzazione dei lavori di cura
Bisogna "riconoscere alle donne il valore dei lavori di cura in termini di contributi previdenziali, è un intervento sociale e un parziale riconoscimento dopo il brusco innalzamento da 60 a 65 anni dell'età pensionabile attuato dal Governo Berlusconi". Lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, ricordando che "i risparmi ottenuti, nonostante le promesse" non sono tornati a vantaggio del genere femminile.
Aspettativa di vita: nuovo DDL per congelamento fino al 2022
Nel frattempo prosegue anche il dibattito relativo all'applicazione dell'Aspettativa di vita, con un possibile nuovo incremento fino a 5 mesi a partire dal 2019.
Ad aver depositato un apposito DDL finalizzato a sterilizzare l'applicazione del parametro fino al 2022 è la Lega Nord. Il disegno di legge a prima firma dell'On Roberto Simonetti spiega che oggi "detto meccanismo non ha più ragione d'essere, sia perché di fatto l'innalzamento dell'età anagrafica operato dalla riforma Fornero ha già inglobato gli ipotetici aumenti illo tempore congetturati, sia perché abbiamo di gran lunga oltrepassato la media europea". Oltre a ciò, secondo il parlamentare bisogna considerare anche che nel 2015 l'AdV è stata oggetto di una decrescita, così come indicato nel XVII rapporto sulle tendenze di m/l termine del sistema pensionistico e sanitario.
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