Circa 6 miliardi di euro da inserire nella prossima Legge di Stabilità 2018, i cui lavori inizieranno verso la metà di ottobre. Tra i vari provvedimenti allo studio, la Quota 100, tanto sbandierata dal Partito Democratico negli ultimi mesi potrebbe diventare una realtà? E' quanto emerso nell'ultimo confronto con le organizzazioni sindacali i quali avrebbero reso noto un documento che attesta l'esistenza di 6 miliardi di euro non ancora utilizzati.

Circa 6 miliardi sarebbero disponibili

La Uil, infatti, avrebbe ribadito la necessità di utilizzare i fondi stanziati dalla precedente Riforma Fornero e mai utilizzati per finanziarie alcune misure sulla pensione anticipata e sulla flessibilità in uscita.

Di fondamentale importanza, è il meccanismo di quota 100, una proposta di legge incardinata in Commissione Lavoro alla Camera dal 2015 che, nonostante l'approvazione della maggior parte delle forze politiche è rimasto nel dimenticatoio per troppo tempo.

La proposta nata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, infatti, mirerebbe all'introduzione di un'uscita più flessibile dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età accompagnati dai 38 anni di contributi effettivamente versati oppure 63 anni di età con 37 anni di contribuzione o, ancora 64 anni di età e 36 anni di versamenti contributivi. Una proposta che comunque darebbe la possibilità ai lavoratori di lasciare il lavoro nel momento ritenuto più opportuno.

Nel dibattito, sarebbe emerso anche che l'esecutivo avrebbe deciso di stanziare altri 500 milioni di euro da destinare ad interventi sulla previdenza. Si apre uno spiraglio di speranza, quindi, per quei lavoratori che continuano a lottare contro le rigide norme della Fornero.

Proietti conferma l'esistenza di fondi

Buone notizie arrivano anche dal segretario confederali della Uil Domenico Proietti, il quale avrebbe confermato la presenza di risorse per avviare in via definitiva la cosiddetta Fase 2. Circa 1 miliardo e 997 milioni di euro erano i fondi che dovevano essere destinati all'estensione della categoria dei lavori usuranti che, come spiegano le parti sociali sono stati utilizzati soltanto parzialmento.

Mentre per i lavori di cura sarebbero stati stanziati ma ancora non del tutto utilizzati circa 3 miliardi di euro. Da ciò si intuisce che i fondi per attuare le altre misure sulla previdenza ci sono e che il Governo Gentiloni dovrebbe dare una risposta concreta ai temi rimasti ancora irrisolti con la precedente manovra finanziaria.