Gli istituti professionali, come la scuola alberghiera, forniscono una preparazione tecnica e una maturità professionale per l'accesso a diversi settori di attività lavorativa o all'università e, rispetto agli istituti tecnici, una formazione più specializzata e maggiormente rivolta alle applicazioni pratiche, con attività di laboratorio e un tirocinio da svolgere nell'ultimo anno. Motivo per cui ai ragazzi di un istituto in provincia di Viterbo sono stati offerti dei crediti formativi per lavorare a una festa organizzata dal PD.

Convocati per lavorare come personale di sala

Tralasciando il fatto che il lavoro, di qualsiasi genere, meriti una ricompensa in denaro o non; in questo caso però i ragazzi dell'istituto alberghiero sono stati portati a lavorare per una festa di estrazione politica con l'incentivo dei crediti formativi. Il lavoro in Italia si sa che è una delle sfide più grandi di questo decennio e che i giovani sono il futuro della nazione. Anche i genitori degli studenti di un istituto alberghiero a Caprarola lo sanno bene, i quali hanno visto i loro figli portati a lavorare ad una festa organizzata dal PD. La partecipazione, seppur volontaria, è stata incentivata dall'aggiudicazione per i partecipanti di 10 crediti formativi, spendibili durante il corso di studi.

Sul gruppo facebook della scuola alberghiera appare l'annuncio "Urgentissimo: servono 10 ragazzi disponibili e in divisa completa per una manifestazione importante a Viterbo dove presenzierà il Ministro dell'Istruzione...passano come crediti formativi e ci potrebbe essere anche un rimborso spese". Inoltre la dirigente scolastica, la preside, ne ha chiesto espressamente la partecipazione.

La festa organizzata non era una di quelle istituzionali, ma bensì una di partito, la festa dell'Unità.

Le polemiche dei genitori

A seguito delle accuse e polemiche, mosse anche dai genitori uniti sotto lo slogan "partigiani della scuola", la preside ha risposto che gli studenti da sempre partecipano gratis a queste iniziative.

La dirigenza scolastica si difende dicendo che gli studenti non possono essere pagati e che anche i professori che hanno partecipato lo hanno fatto gratuitamente. Resta il fatto che il ministro Fedeli si è fatto fotografare insieme agli studenti però ha declinato l'invito dei genitori ad un colloquio. La preside dell'istituto ha minacciato di denunciare l'associazione dei genitori che, sostiene, aver comportato un danno d'immagine all'istituto.