Nella Legge di Bilancio ci sarà con ogni probabilità lo sblocco dei contratti per oltre 3 milioni di lavoratori statali. Tutto confermato anche nella nota di aggiornamento del DEF e dalle parole del Ministro dell’Economia Padoan che per quanto concerne il contratto dei lavoratori del pubblico impiego, parla di impegno da mantenere da parte del Governo. Difficile che anche stavolta, la ormai annosa questione del rinnovo del contratto per i lavoratori statali venga rimandata, perché sulla testa del Governo pende sempre la sentenza della Consulta che di fatto ordinò all’Esecutivo di sbloccare contratti fermi da oltre 8 anni.

Le cifre necessarie sono chiare a tutti, così come quello che dovrebbe finire nelle tasche dei lavoratori. Adesso si tratta solo di reperire i fondi necessari a finanziare l’operazione e questo compito sarà completato, con ogni probabilità, nella ormai imminente Legge di Bilancio. Ecco il punto della situazione e tutto quello che c’è da sapere in merito.

Avevano ragione i sindacati

La questione contratto nelle PA è stata oggetto di numerosi incontri tra Governo e sindacati. Per l’obbiettivo, l’Esecutivo ha creato una agenzia ad hoc, l’Aran che è quella incaricata di trattare con le parti sociali questo spinoso argomento. I problemi durante il tavolo della trattativa erano soprattutto quelli legati alle coperture finanziarie, con i sindacati che chiedevano dotazioni tra i 5 ed i 6 miliardi di euro ed il Governo alla ricerca di una soluzione più economica.

Il punto è che essendo tutti i lavoratori sulla stessa linea, cioè vittime del mancato rinnovo del contratto, del blocco Fornero (quello bocciato dalla Corte Costituzionale) e della mancata erogazione dell’indennità di vacanza, il Governo non può esimersi dal prevedere aumenti per tutti. L’idea che balenava nell’Esecutivo, come dimostra l’atto di indirizzo che il Ministro Madia ha recapitato all’Aran, parlava di aumenti scaglionati in base alla produttività del lavoratore o alle sue condizioni reddituali.

Il tutto per cercare di far rientrare lo sblocco nelle dotazioni economiche della scorsa Legge di Bilancio e di quanto previsto per la prossima. Come recita un articolo odierno dell’autorevole quotidiano economico-finanziario “Il Sole24Ore”, il tema rinnovo statali sarà quello che prenderà la fetta maggiore in termini di spesa pubblica, dai fondi disponibili in manovra di Stabilità.

Oltre 1.500 euro a dipendente

La base di partenza del rinnovo è sempre la stesa, quella figlia della bozza di intesa siglata dal Governo con le parti sociali lo scorso 30 novembre. Un aumento di 85 euro lordi a dipendente che significano una spesa superiore a 1.500 euro a dipendente. Infatti, ai 1.105 euro annuali in più, calcolati sempre al lordo e per 13 mensilità, vanno aggiunti i soldi per TFR e contributi previdenziali. Un totale previsto di 5,4 miliardi che secondo i sindacati, sono l’esatta cifra risparmiata durante il periodo di blocco del contratto e della correlata stretta sulle nuove assunzioni. Adesso, al miliardo e mezzo circa che fu stanziato nell’ultima manovra finanziaria, si dovrebbero aggiungere i quasi 3 miliardi della prossima, per i quali il Governo adesso è alla loro ricerca.

Cifre queste che andrebbero a coprire gli aumenti nei comparti Scuola, enti pubblici statali e Pubblica Amministrazione Centrale. Per le Forze dell’Ordine o quelle Armate, ci sarebbero già 510 milioni da destinare all’operazione, mentre per i lavoratori che prestano servizio nel comparto Sanità, oppure in Comuni ed altri enti locali, saranno i loro datori di lavoro, cioè gli enti per i quali lavorano a stabilire quanto spendere. Un problema che andrà affrontato celermente, con le Regioni che per la Sanità, hanno già manifestato la preoccupazione che la questione contratto assorba del tutto il miliardo di dotazione già previsto per il 2018. Ci sarebbero poi da trovare i 510 milioni che servono per evitare di far perdere il bonus da 80 euro ai lavoratori che si vedranno sbloccare il contratto.

Soldi che il Governo vorrebbe fossero considerati dentro i 2,9 miliardi che conta di inserire nella Legge di Bilancio alla voce sblocco contratti e che i sindacati vorrebbero come cifra extra. Tutte cose che il 16 ottobre, quando salvo imprevisti, il Governo presenterà la manovra, saranno chiarite del tutto.