I lavoratori precoci continuano la loro battaglia al fine di ricavare una risposta concreta dal Governo Gentiloni tuttora concentrato su altri temi prioritari da inserire nella nuova Legge di Stabilità che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal prossimo primo gennaio 2018.
I precoci continuano la raccolta firme
Di fondamentale importanza, è il disegno di legge n. 857 firmato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e depositato in Commissione nel 2015. Una proposta accreditata da parte della maggior parte delle forze politiche ma che è stata lasciata più volte nel dimenticatoio.
Il disegno di legge, infatti, prevede l'introduzione di un nuovo meccanismo di pensione anticipata dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica e 38 anni di versamenti contributivi oppure 63 anni di età e 37 anni di contributi effettivamente versati o ancora, 64 anni di età accompagnati da almeno 36 anni di anzianità contributiva. La misura, tuttavia, si concentra anche sui cosiddetti lavoratori precoci che nel 2012 hanno dovuto fare i conti con le rigide norme dettate dalla precedente Riforma Fornero.
Difatti, per questa categoria di lavoratori è prevista l'uscita anticipata con il meccanismo di Quota 41, ovvero, dopo la maturazione di almeno 41 anni di versamenti contributi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.
Per i lavoratori precoci, non è arrivata nessuna risposta neppure con l'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2017 visto che ha previsto l'estensione della Quota 41 solo ad una particolare categoria di soggetti più economicamente svantaggiati.
Circa 7 mila firme ancora da raccogliere
E' questo il motivo che spinge i lavoratori precoci a continuare le manifestazioni con l'appoggio delle organizzazioni sindacali e del Partito Democratico.
Difatti, continua la raccolta firme per chiedere al Governo l'approvazione di una misura che possa estendere il meccanismo di Quota 41 a tutti i lavoratori: sono circa 43 mila le firme raccolte finora a fronte di 50 mila firme richieste. Mancano ancora circa 7 mila firme a sostegno del ddl Damiano che, stando a quanto riferito da Sussidiario dovrebbero essere raccolte con le prossime manifestazioni che dovranno essere organizzate a Bologna, Rimini, Ravenna e Piacenza e che dovrebbero avere luogo sabato 28 ottobre. Occorrerà attendere ancora per capire se l'esecutivo intenderà procedere con una misura da inserire nella Legge di Bilancio 2018.