Le ultime notizie sulle pensioni anticipate e nello specifico sulle misure riguardanti le donne al 28 ottobre 2017, arrivano da una sorta di missiva che Bartolommei Susanna, iscritta al gruppo 'movimento opzione donna' ha rivolto all'ex ministro del lavoro Elsa Fornero. Dopo aver sentito alcune dichiarazioni che la professoressa ha rilasciato a Radio Monte Carlo parlando nuovamente della Riforma Pensioni che porta il suo nome e che è criticata dai più.

Pensioni donne, l'ape sociale non è la soluzione

Ecco le parole scritte dalla lavoratrice in un lungo post su facebook, condiviso poi dalle compagne di lotta del gruppo 'opzione donna proroga al 2018' che essendo contrarie all'ape sociale in rosa, perseguono il medesimo obiettivo, la proroga dell'opzione donna almeno fino al 2018, oppure la resa strutturale della misura che ha permesso, in passato, grazie alla legge 243/2004 Maroni di scegliere liberamente se anticipare l'uscita pensionistica seppur dovendo rimetterci parte cospicua dell'assegno.

Ecco le sue parole:

"Ieri, a Radio Monte Carlo, la Professoressa Fornero rinnega, in parte, la legge che porta il suo nome, dicendo che non fu colpa sua, e che gli errori sono continuati ad esistere anche con i governi successivi, perché non corretti! Inutili le sue " lacrime" ora, come lo furono allora Professoressa Fornero! Il latte si è oramai versato e sbagli dopo il 2011 ne sono stati fatti tanti, anche ora nel 2017, con la stesura della LdB 2018 che non tiene conto affatto degli aspiranti pensionati, soprattutto delle aspiranti donne, e che si pensa di aggiustare con misurine e misurette, vedi le varie e svolazzanti , che non risolvono assolutamente il problema di quasi un milione di lavoratori e lavoratrici!" Poi la lavoratrice affronta un'altra tematica quella dello stop dell'aspettativa di vita richiesta anche dai sindacati e da diversi esponenti politici , che stanno lottando affinché l'età pensionabile non incrementi di ulteriori 5 mesi portando l'uscita pensionistica a 67 anni dal 2019.

Pensioni anticipate e opzione donna: stop adv nel 2019

Così prosegue Susanna "C'è un gap anagrafico da risolvere, urgente, che blocca le uscite a chi ha già lavorato tanti anni, ma che, disoccupato o malato o impossibilitato per motivi familiari, non può più lavorare e dovrà o aspettare i 63 anni per una forma del "maledetto insetto" o i 67 e oltre, se non si annulla il meccanismo automatico della AdV, fino alla pensione di vecchiaia!

E allora un lavoratore, quando dovrebbe cominciare a vivere davvero la vita che si è prefissato dopo quella di lavoro? Si dice che l'AdV è aumentata! Ma come? Si muore di meno, forse, ma si raggiungono i fatidici 82,2, mi sembra di media, in una sedia a rotelle o infermi in un letto o incapaci di intendere e di volere! Di volere e di avere cioè, quella vita che ci eravamo immaginati dopo la pensione!

Per ora, rimane un nostro film, anche se il Governo potrebbe farlo diventare realtà con una misura, già pronta, con fondi stanziati da sbloccare, che agevolerebbe almeno le donne, le più penalizzate dalla Sua legge Professoressa Fornero: la PROROGA di OPZIONE DONNA al 2018! Quando viene invitata a dare un suo parere su come risolverebbe i problemi della previdenza, pensi almeno alle donne, e rimedi al male che ci ha arrecato con la Sua legge, incitando il Governo a riadottare la 243/2004 da subito!"

Ape sociale donna, un passo avanti per alcune

Sulla questione opzione donna al 2018 e ape sociale 'in rosa ' abbiamo sentito anche il parere di Orietta Armiliato, fondatrice del Comitato opzione donna social, ecco le sue parole:

"Mi sembra chiaro che un provvedimento non escluderebbe l’altro ma forse non siamo in molte a capirlo....Considerata la situazione economica e politica che è indubbiamente difficile e delicata, ogni possibilità di misura in favore delle donne è la benvenuta soprattutto se va in direzione della valorizzazione del lavoro di cura, argomento per il quale con il CODS ci battiamo senza perdere tempo ad impegnarci a sostenere altre impossibili istanze.

Tuttavia, quanto proposto dal Governo in tema di Ape Sociale Donna, è davvero riduttivo e poco inclusivo e, sicuramente, non corrisponde ai bisogni della platea femminile, come sempre stiamo lavorando con le OO.SS e le commissioni, affinché il tutto possa essere emendato per comprendere TUTTE le donne"