I sindacati si preparano per la mobilitazione fissata per giorno 14 ottobre volta a chiedere interventi all'esecutivo in campo previdenziale. Scopo principale della manifestazione, infatti, sarebbe il sostegno della proposta unitaria delle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil presentata nei giorni scorsi.
Sindacati pronti per la manifestazione
"Noi vogliamo completare la seconda fase del confronto sulla previdenza, perché bisogna tutelare sia i giovani, sia le donne, sia i pensionati, sia i lavoratori che svolgono mansioni gravose", spiega il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo in vista della mobilitazione.
Difatti, lo scopo principale consisterebbe nel chiedere al Governo Gentiloni risposte concrete sui temi previdenziali rimasti ancora irrisolti oltre ad una nuova misura che possa garantire un'uscita più flessibile dall'attività lavorativa.
In particolare, si pensa all'introduzione del meccanismo di Quota 100 ipotizzato dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e incardinato alla Camera dei Deputati dal 2015 sul quale l'esecutivo non sarebbe ancora riuscito a dare una risposta. Come già tanti sanno, infatti, la misura richiederebbe una copertura finanziaria di circa 7-10 miliardi di euro; una cifra che sarebbe difficile da reperire.
Barbagallo: 'Le risorse ci sono'
I sindacati, invece, avrebbero aperto alla possibilità di trovare le risorse necessarie andando a reprimere i reati di evasione fiscale, usura e corruzione che sottraggono molti miliardi di euro dalle casse statali.
E' quanto ribadito dallo stesso Barbagallo che mirerebbe anche alla necessità di differenziare l'età pensionabile a seconda della professione svolta. "I lavori non sono tutti uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età", spiega ancora il sindacalista.
Nel mirino delle organizzazioni sindacali, anche il blocco dell'adeguamento dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita visto che tale scatto andrebbe a penalizzare migliaia di lavoratori prossimi alla pensione.
Dal 2019, infatti, l'età pensionabile potrebbe salire dai 66 anni e 7 mesi previsti dalle norme Fornero ai 67 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Secondo quanto riportato dalla Rassegna Sindacale, sarebbe intervenuto anche il segretario generale della Cgil Umbria Vincenzo Sgalla che avrebbe reso nota la necessità di cambiare la precedente Riforma Fornero al fine di rendere più equo il sistema previdenziale italiano.