Brutta sorpresa per i Diplomati magistrale, la Plenaria ha riservato loro un finale inaspettato, un brutto regalo sotto l’albero di Natale. In tanti si stanno chiedendo quali saranno le conseguenze dopo la decisione del Giudice.
I cambiamenti del dopo Plenaria
Proviamo ad analizzare le singole situazioni. Quali categorie riguarda? Chi sono gli insegnanti coinvolti da questa sentenza? Da una parte ci sono i maestri e le maestre che, dopo la richiesta di inserimento nelle gae, ottenuta con riserva, per scorrimento hanno firmato il ruolo, dall’altra ci sono gli insegnanti che quest’anno sono stati destinatari di un incarico annuale da parte del Provveditorato provinciale, incarico valido fino al termine delle attività didattiche e, in alcuni casi, anche fino al 31 agosto se si trattava di posti vacanti e disponibili.
Che succederà adesso? Entriamo nel dettaglio. Il Miur ha già fatto sapere che tutti gli insegnanti resteranno al loro posto per l’anno scolastico in corso, sarebbe impensabile rimescolare le carte in corso di anno, interrompendo la continuità didattica con gravi conseguenze negli alunni. La situazione dovrebbe subire delle modifiche ad anno concluso. I docenti con contratto a tempo determinato, una volta scaduto il contratto annuale, dall’anno prossimo potranno ricevere e accettare le proposte di incarico per le supplenze ma solo dalle Graduatorie d’istituto, trovandosi quasi tutti gli insegnanti coinvolti dalla decisione della Plenaria, in seconda fascia. Ricordiamo, infatti, che il valore abilitante del diploma magistrale è sempre valido.
Rescissione contratto
La situazione si complica per tutti quelli che hanno già ottenuto l’immissione in ruolo. Il contratto da loro firmato presentava, infatti, proprio per l’attesa della sentenza di merito, una formula rescissoria, quindi gli organi competenti dovrebbero provvedere ad interrompere il contratto e a trasformarlo in supplenza.
Dall’anno prossimo, tutti i docenti coinvolti saranno reinseriti in seconda fascia ed è da quella che riceveranno gli incarichi a partire dall’anno 2018/2019. La sentenza è stata chiara, la Plenaria del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso per l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento, il 2018 si aprirà quindi con una serie di ricorsi, sit-in, manifestazioni e scioperi. Gli insegnanti coinvolti in questa situazione sono tanti e, nell’attesa di ricevere la sentenza di merito, si stanno già organizzando.