Il contratto degli statali continua a tenere banco. Oggi, mercoledì 20 dicembre, è previsto l'incontro tra sindacati e Aran, l'Agenzia che tratta per conto del governo Gentiloni con le sigle sindacali, rappresentanti dei dipendenti pubblici. Tra i temi di discussione della giornata odierna anche i buoni pasto e la pausa pranzo, che potrebbero subire delle radicali modifiche con il nuovo contratto.

L'augurio di entrambe le parti è di chiudere la trattativa entro Natale. Vista la vicinanza del 25 dicembre, quello di oggi pomeriggio potrebbe essere l'incontro chiave per la tanto sospirata fumata bianca.

Come cambia il contratto

La prima modifica inserita nel contratto degli statali riguarda il valore dei buoni pasto, dal prossimo anno equivalenti a 7 euro ciascuno. La novità varrà per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione, appartenenti a parastato, agenzie fiscali e ministeriali, circa 250 mila persone. Quella sui buoni pasto è uno dei temi che può considerarsi già archiviato nella discussione tra i sindacati e l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.

Ci sono poi altri aspetti su cui deve essere trovato un accordo tra le parti. Uno di questi fa riferimento alla durata della pausa pranzo. Attualmente, un dipendente pubblico ha diritto ad una pausa di 30 minuti. Il nuovo contratto potrebbe apportare una sostanziale modifica. Infatti, le recenti indiscrezioni giornalistiche riportano un taglio di oltre il doppio, passando dai 30 ai 10 minuti. Giusto il tempo di mangiare un piatto di pasta, per poi rioccupare il proprio posto di lavoro lasciato momentaneamente per il pranzo. Al momento non è dato sapere se tale proposta andrà o meno in porto. Se si trovasse l'accordo su questo punto, con ogni probabilità si spalancherebbero le porte a feroci critiche da parte dei lavoratori pubblici.

Gli altri temi

Riguardo al rinnovo del contratto degli statali si parla della possibilità concreta di inserire un tetto massimo alle ore di straordinario in un anno, fino a 180 ore. Si va poi verso la conferma dell'aumento medio di 85 euro per la busta paga di ogni mese. Allo studio il meccanismo attraverso cui verrà corrisposto un aumento maggiore ai dipendenti pubblici con un reddito annuo più basso rispetto agli altri. Appare certa, infine, la novità sul welfare aziendale, per mezzo del quale le amministrazioni pubbliche potranno concedere ai propri dipendenti dei prestiti oppure degli sconti su cinema e musei, oltre a borse di studio per gli eventuali figli.