Il sindacato Ugl ha denunciato la pratica sempre più diffusa da parte di supermercati e ristoranti di rifiutare i buoni pasto regolarmente in possesso dei lavoratori. Si può parlare di vera e propria crisi dei ticket attraverso i quali i dipendenti di un'azienda usufruiscono del servizio sostitutivo di mensa, per la quale ancora non si conoscono le cause. La posizione che gli esercizi commerciali hanno assunto da un po' di tempo a questa parte sta penalizzando fortemente i lavoratori, impossibilitati ad utilizzare i buoni erogati loro dalla ditta.

Come conseguenza diretta, le persone che sulla carta dovrebbero usufruire del servizio mensa si ritrovano a dover pagare di tasca loro il pranzo, con una penalizzazione economica spalmata a livello mensile non indifferente.

La denuncia

Marco Milani, coordinatore della Ugl per la città di Roma, intervistato dalla redazione di Today, ha spiegato approfonditamente il caso dei buoni pasto, entrando maggiormente nello specifico parlando di quanto sta accadendo nella capitale nel corso delle ultime settimane. Vengono presi in esame i dipendenti del comune di Roma e quelli della Polizia di Stato, i quali usufruiscono da tempo del buono "Qui Ticket". Quest'ultimi vengono rifiutati o accettati al 50 per cento.

I rifiuti o le parziali accettazioni avvengono da parte non soltanto dei supermercati e dei negozi di generi alimentari, ma anche dalle pizzerie e ristoranti.

I rifiuti dei servizi sostitutivi della mensa comportano, oltre al danno economico, anche un'ulteriore beffa per i lavoratori. Infatti, quest'ultimi si ritrovano ad accumulare dei buoni nel corso del tempo non più spendibili, dunque inutilizzabili.

In poche parole, da buttare. Il tutto nonostante siano perfettamente in regola e sia un loro diritto, previsto dagli accordi fatti con l'azienda per cui lavorano. Nel caso specifico, si parla di dipendenti del pubblico impiego, con il buono che è offerto in convenzione con la pubblica amministrazione.

La spiegazione più plausibile

Come riporta il servizio pubblicato da Today, che riprende le dichiarazioni del coordinatore romano della sigla sindacale in questione, una delle spiegazioni più plausibili che sta all'origine del problema dei buoni pasto sarebbe da ricondurre ad eventuali ritardi nei rimborsi della ditta di cui si servono Stato e Comuni. Il sindacato Ugl ha infine invitato le istituzioni a fare chiarezza in merito alla situazione che si è venuta a creare, mentre la società che gestisce l'emissione del "Qui Ticket" avrebbe preferito non rilasciare dichiarazioni.