Brutte notizie per chi attende la partenza dell'ape volontaria, la misura di anticipo pensionistico non agevolato per tutti i dipendenti, sia pubblici sia privati, oltre che autonomi. Secondo la ricostruzione di Antonio Signorini per Il Giornale, l'invio delle domande dovrebbe essere posticipato al mese di aprile. Un ritardo di 4 mesi, dunque, rispetto a quanto preventivato fino a qualche settimana fa, dopo l'annuncio del trovato accordo tra governo, Abi e Ania, vale a dire il comparto delle banche e assicurazioni.
Se si pensa che il decreto attuativo fu firmato a luglio dello scorso anno, si può ben capire il malcontento delle persone che attendono da mesi il suo avvio ufficiale.
I motivi del ritardo
Anche Il Giornale conferma la notizia dell'intesa raggiunta, prima di Natale, con l'Associazione Bancaria Italiana e l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici da parte dell'esecutivo Gentiloni, anche se Antonio Signorini parla di bozze di accordo. Un'intesa in cui venivano definiti i criteri di calcolo del premio e degli interessi. Che cosa è mancato e cosa manca ancora oggi alla partenza dell'Ape volontaria?
A chiarirlo è il giornalista del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, che cita il parere, fin qui assente, principalmente di tre organismi: il Garante della privacy, l'Antitrust e dell'Agld, acronimo che rappresenta l'Agenzia del Digitale.
Qual è il ruolo dell'Agenzia del Digitale, potrebbe domandare un utente comune? L'Agld svolge una funzione importante perché le domande dell'Ape dovranno essere inviate online al portale dell'Inps, per cui sarà richiesta la Spid, l'identità digitale appunto. Chi si aspettava il classico regalo sotto l'albero di Natale è rimasto abbondantemente deluso. Nessuna novità all'orizzonte nemmeno per i prossimi mesi, che saranno caratterizzati da una campagna elettorale feroce, con l'argomento pensioni ancora in primo piano.
Il costo
Il prossimo mese, a febbraio 2018, si dovrebbe conoscere il costo dei tassi di interesse, visto che l'Ape volontaria è da considerarsi come un vero e proprio finanziamento, a cui dovrà poi aggiungersi il prezzo della polizza assicurativa. Si ipotizza una percentuale di tasso d'interesse fissa per i primi due anni attorno al 2,7 per cento, salvo poi variare nei due anni successivi. Si ricorda che l'Ape ha una durata di 20 anni e che la polizza da contrarre con l'assicurazione è obbligatoria. Maggiori informazioni sono attese nel corso delle prossime settimane, quando si dovrebbe avere un quadro ancora più lucido.