Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 18 gennaio 2018 vedono arrivare nuove richieste dalla Lega Nord per il rilancio della Quota 41 in favore di tutti i lavoratori. Nel frattempo si riaccende la discussione sulle pensioni minime a 1000 euro, che potrebbero arrivare a costare fino a 18 miliardi di euro. Dai frontalieri di Monaco emerge invece l'ultimo "caso limite" in materia: i pensionati sono infatti costretti a dimostrare di "essere in vita" trimestralmente (se non mensilmente), con evidenti e comprensibili disagi per le persone malate o più anziane.
Vediamo insieme tutti i dettagli ed i nuovi aggiornamenti sul comparto nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Salvini (LN) rilancia la quota 41 ed il turn over generazionale
I lavoratori "dopo 41 anni di contribuzione devono poter andare tutti in pensione". Ad affermarlo è il leader della Lega Nord Matteo Salvini, intervenendo durante la trasmissione televisiva "Dalla vostra parte" di Rete 4. Secondo l'esponente leghista, "costringere a lavorare le persone fino a 66 anni è una follia". Questo non solo per chi rimane escluso dal diritto al pensionamento, ma anche per i giovani che spesso vanno a costruirsi una carriera all'estero, visto che il turn over generazionale in Italia risulta bloccato.
Per quanto concerne invece la legge Fornero, Salvini ha spiegato che potrebbe restare in vita solo per "alcuni aspetti" relativi al meccanismo di calcolo contributivo.
Portare le minime a 1000 euro costerà fino a 18 miliardi di euro?
I costi per aumentare le pensioni minime fino a 1000 euro al mese, così come proposto dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, potrebbero ammontare a 18 miliardi di euro. La cifra resta solo una mera ipotesi, visto che la spesa finale dipenderà dai criteri effettivamente applicati per gli adeguamenti. Al momento non sono stati ancora comunicati parametri precisi, ma se venissero adottate le stesse procedure utilizzate in precedenza per l'aumento degli assegni ad un milione di lire, il costo dovrebbe essere di almeno 10 miliardi di euro.
Se però si innalzassero tutte le tipologie di assegni (come ad esempio quelle di invalidità), le coperture dovrebbero toccare i 18 miliardi di euro.
Per il PD l'intervento sugli assegni minimi è già stato fatto
Dal Partito Democratico si punta il dito contro la recente proposta di innalzamento degli assegni minimi. "Come con le tasse e i posti di lavoro, Berlusconi continua a elencare proposte di cui ci siamo già occupati". Lo afferma Chiara Gribaudo, Responsabile per il tema del lavoro nel PD. L'esponente Dem ha evidenziato che "i governi Renzi e Gentiloni hanno allargato la 14ma a 3,5 milioni di anziani con un reddito inferiore a circa 13.000€ l'anno e dal 2018 le pensioni vengono nuovamente rivalutate in base al tasso d'inflazione, dopo anni di blocco".
Il problema dei frontalieri: dimostrare di essere vivi ogni mese
Crescono le polemiche per quanto sta accadendo ai pensionati ex - frontalieri di Monaco. Secondo quanto riporta Il Secolo XIX, le casse del Principato non considerano più valide le certificazioni semplici di esistenza in vita emesse in Italia, ma pretendono che venga compilato un apposito modulo firmato e validato da un funzionario comunale. La conseguenza è che gli accertamenti (che si ripetono con periodicità mensile - trimestrale) richiedono ai pensionati lunghe code e file, con disagi evidenti per coloro che risultano più avanti con l'età o malati. Il problema coinvolge indirettamente circa 8mila frontalieri e direttamente 5mila pensionati.
Al momento ogni tentativo di mediazione sindacale o istituzionale è risultato inefficace, nonostante diverse proposte concrete di semplificazione delle procedure.
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