Dopo una prima fase di sperimentazione, è tutto pronto perché l’ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE per i disoccupati diventi pienamente operativo. A dare l’annuncio è stato Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, in attesa della delibera con la quale dovranno essere definite le regole per la richiesta del beneficio e la cui partenza è prevista per il prossimo 3 aprile. I disoccupati in cerca di lavoro potranno quindi beneficiare di un assegno da spendere nelle attività di riqualificazione mirate, appunto, alla ricollocazione il cui importo potrà raggiungere la cifra di 5.000 euro.

Come funziona l’assegno di ricollocazione

Con l’entrata in funzione a regime dell’assegno di ricollocazione si realizza, secondo le parole del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, “l’ultimo capitolo del Jobs Act”, quello legato al sostegno per i disoccupati in cerca di lavoro secondo un principio non più assistenziale, fatto di reddito integrativo e bonus, ma quale strumento di riqualificazione e formazione per chi perde il lavoro.

Gli importi a disposizione per ogni singolo beneficiario variano a seconda del profilo di occupabilità del disoccupato, definito in base ad età anagrafica, sesso, istruzione, esperienza lavorativa e residenza, oltre che al tipo di contratto di lavoro con il quale verrà assunto: si va da 1.000 a 5.000 euro se il nuovo lavoro è a tempo indeterminato, mentre se il contratto è a termine, con un minimo di 6 mesi, le cifre sono dimezzate.

Una deroga è prevista per le Regioni maggiormante ‘problematiche’ dal punto di vista delle opportunità lavorative, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, per le quali sono presi in considerazione anche contratti di lavoro tra i tre e i sei mesi e per i quali il contributo va da 250 a 1.250 euro.

Le cifre in questione sono da considerarsi come un voucher per l’acquisto di servizi mirati alla ricollocazione che sarà incassato direttamente dall’ente che ha erogato il servizio se, al termine del periodo di tutoraggio, della durata di sei mesi prorogabili per altri sei, il percorso intrapreso avrà portato alla firma di un nuovo contratto di lavoro.

Come fare domanda per l’assegno di ricollocazione

La domanda l’ammissione al beneficio, che è volontaria, potrà essere presentata dai disoccupati che percepiscono la naspi da almeno quattro mesi, dai soggetti beneficiari del Reddito di Inclusione (Rei) e da tutti i lavoratori interessati da accordi di ricollocazione.

La procedura per la richiesta ha inizio con la presentazione all’Ufficio per l’impiego della Dichiarazione di immediata disponibilità (Did), seguita dalla scelta, da parte del richiedente, dell’ente che dovrà erogare il servizio di assistenza, sia esso un centro per l’impiego pubblico o privato accreditato nelle singole Regioni.

Ulteriori dettagli saranno stabiliti dalla delibera esplicativa che Anpal sta studiando con il Ministero del Lavoro affinché le procedure attuative siano il quanto più possibile chiare e di facile accesso sia per i lavoratori che per le imprese.