L'assegno di ricollocazione è una parte molto rilevante del Jobs act per cercare di far tornare in piazza chi ha perso il lavoro ed è disoccupato. Tale misura è appunto pensata per incentivare coloro che attualmente non lavorano a trovare una nuova occupazione. I cittadini che vogliono ricevere tale beneficio si devono anche impegnare a seguire uno o più corsi di formazione. Questo tipo di sostegno viene applicato qualora il lavoratore riesca a trovare un lavoro sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.

Il fondo disponibile

L'assegno varierà in base al tipo di lavoro trovato e può andare da un minimo di mille euro ad un massimo di 5 mila euro.

L'assegno di ricollocazione ha terminato la sua fase di sperimentazione ed adesso è pronto ad entrare in vigore a pieno regime. L'annuncio è stato effettuato da Maurizio del Conte, Presidente dell'Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche del Lavoro). Quest'ultimo dovrebbe proprio a breve firmare una delibera nella quale saranno esposte tutte le regole per l'assegno di ricollocazione. Inizialmente si dovrebbe partire da un fondo di 200 milioni di euro disponibili per tutti i cittadini italiani. Secondo un calcolo effettuato dall'Agenzia Nazionale per le Politiche del Lavoro, l'assegno medio per i richiedenti dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 mila euro. I disoccupati potrebbero in questo modo essere più invogliati nella ricerca di un lavoro.

Tale programma a quanto pare, dovrebbe prendere il via a partire dal 3 aprile 2018.

Ecco come funzionerà

Come abbiamo già precedentemente detto, l'importo medio dell'assegno di ricollocazione dovrebbe essere di 3 mila euro. Tutto però dipende dalla difficoltà del rientro nel mondo del lavoro del cittadino interessato. Maggiore sarà la difficoltà, più alto sarà poi l'assegno che verrà erogato.

Ci saranno comunque altri dati che verranno presi in considerazione, come età, sesso del soggetto interessato, livello di istruzione e la propria regione di residenza. Ma da chi verrà erogato tale assegno? Materialmente sarà il patronato ad occuparsi della sua erogazione nel momento in cui il lavoratore avrà firmato il suo nuovo contratto lavorativo.

La faccenda interesserà, oltre ai disoccupati, anche coloro che beneficiano del Reddito di Inclusione. Del Conte ha affermato che insieme al ministero si sta mettendo a punto la nuova circolare per far si che tale strumento sia facile da utilizzare dai cittadini e di facile comprensione. Staremo dunque a vedere cosa succederà e quali saranno i risultati del progetto.