Sicuramente a tutti sarà capitato di sognare di svolgere un lavoro direttamente da casa senza usare mezzi per recarsi in ufficio e sopportare tutto le stress che ne deriva. Sul web si leggono svariati annunci con proposte di lavoro da sogno con guadagni abbastanza alti. Negli ultimi anni è aumentato lo smart working del ben 36% e ci sono molte aziende che cercano di gettarsi su opportunità lavorative di questo tipo. Approfondiamo dunque in cosa consiste questo tipo di lavoro molto ambito negli ultimi anni.

Come funziona lo smart working

Le più importanti imprese hanno cercato di organizzarsi per far lavorare i propri dipendenti direttamente da casa propria.

Secondo alcune ricerche, lo smart working negli ultimi anni è aumentato del 36% ed è stato scelto come nuovo metodo di lavoro da molte aziende. I favoriti per effettuare questo tipo di lavori sono tutti coloro che hanno una certa dimestichezza con le nuove tecnologie e dunque non avrebbero alcun problema a svolgere il proprio lavoro direttamente da un computer nella tranquillità dell'ambito domestico o qualsiasi altro luogo scelto dal lavoratore. Ci sono alcune tipologie di imprese come quelle che appartengono al settore della costruzione, della pubblica amministrazione e del commercio che non si sono ancora ben orientati verso questo tipo di lavori.

I principi base dello smart working sono pochi e semplici.

Il lavoratore in questione non avrà una postazione fissa e non dovrà essere costantemente reperibile per l'azienda. Il suo lavoro dovrà inoltre rispettare le regole limite del tempo lavorativo settimanale stabilito per la legge italiana. Nel contratto dovranno essere stabiliti gli orari di riposo e lo smart worker avrà gli stessi benefici di un lavoratore che si reca giornalmente in ufficio.

Non ci sarà dunque alcuna differenza a livello di guadagno e ci saranno le stesse agevolazioni a livello contributivo.

I benefici

Chi pratica lo smart working avrà molti benefici per se stesso ma anche per l'ambiente. Innanzi tutto gli orari del lavoratore saranno flessibili e il fatto di non utilizzare dei mezzi per recarsi in ufficio ridurranno l'inquinamento ambientale.

L'azienda che applica lo smart working deciderà con la parte interessata le modalità di verifica del proprio lavoro. In base ad una ricerca dell'Eurofund e dell’Organizzazione mondiale del lavoro, l'esperimento dello smart working in alcuni paesi sarebbe già fallito, mentre in Giappone il 30% dei lavoratori continua a svolgere questo tipo di attività. In base a dei dati che arrivano dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, in Italia lo smart working sarebbe aumentato del 14% rispetto al 2016. A quanto pare, almeno un azienda su due sarebbe intenzionata a proporre ai dipendenti questo tipo di lavoro.