Il 31 gennaio scorso, nella Sala del Capitolo della chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli, ha avuto luogo un importante incontro organizzato dal Comune di Napoli. Un momento istituzionale denominato "Investire sui giovani con i Beni Pubblici: nuove opportunità per Napoli", una giornata dedicata ai problemi lavorativi e sociali dei giovani.

Alessandra Clemente, nominata assessore alle Politiche Giovanili, creatività e innovazione del Comune di Napoli dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris nel gennaio 2013, ha illustrato nel dettaglio tutti gli avvisi pubblici emanati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e cioè i bandi 2018 denominati "Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici 2018" e "Giovani per il Sociale".

Nella prima sessione, assieme all'assessore Clemente erano presenti anche l'assessore al Patrimonio Ciro Borriello, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, Calogero Mauceri a capo del dipartimento della Gioventù e Serena Angioli, assessore ai Fondi europei della Regione Campania.

Nella seconda sessione le organizzazioni giovanili interessate hanno avuto la possibilità di ricevere chiarimenti direttamente ai funzionari del Dipartimento. Un confronto stimolante e utile, soprattutto in un momento così delicato per la disoccupazione giovanile.

La figlia di Silvia Ruotolo, uccisa a Napoli in un agguato di camorra nel 1997, scrive sul suo sito istituzionale che tra le sue priorità di assessore ci sono in particolare tre obiettivi: in primis quello di far conoscere qualsiasi occasione di finanziamento riservato ai giovani, poi quello di costruire delle opportunità reali per i giovani in cerca di lavoro e infine l'impegno a far sì che gli interventi nel settore possano essere organizzati dai giovani per i giovani.

Così il Comune di Napoli ha dedicato attenzione ai giovani e anche il ministro Poletti si è detto molto soddisfatto di quanto fatto finora in Campania in merito alle politiche occupazionali per i giovani.

Nell'edizione 2017 del Rapporto sulle economie del Mediterraneo dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo (Issm) del Cnr, presentata il 1 febbraio sempre a Napoli, i dati sul lavoro parlano chiaro: la disoccupazione giovanile è ancora alta, non solo al Sud, ma anche nella sponda nord del Mediterraneo.

In particolare in Bosnia-Erzegovina (66,9%), Libia (50%), Spagna (49,4%) e Grecia (49,2%), dove i dati sono particolarmente preoccupanti per la scarsa partecipazione femminile e per la disoccupazione giovanile.