Se da un lato la Lega e il Movimento 5 Stelle continuano ad insistere sulle due misure volte a ripristinare una maggiore flessibilità pensionistica come la Quota 100 e la Quota 41, dall'altro, il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano continua a sostenere la necessità di estendere la precedente misura indirizzata ai precoci ad una platea più ampia di lavoratori.
Damiano favorevole all'estensione della Quota 41
Come è ormai noto, la cosiddetta Quota 41 è stata introdotta dalla Legge di Stabilità 2017 ma è stata destinata solo alle categorie più economicamente svantaggiate: disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, caregivers che assistono familiari con disabilità grave, invalidi al 74 % e addetti a mansioni particolarmente usuranti.
E' questo il motivo che ha escluso la maggior parte dei lavoratori precoci che non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento secondo le nuove norme introdotte dalla manovra.
Meloni appoggia l'ipotesi Damiano
L'ipotesi dell'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, infatti, si baserebbe sull'introduzione della Quota 41 per tutti i lavoratori sulla quale sarebbe d'accordo anche il leader di Fratelli D'Italia Giorgia Meloni che ha già firmato il programma elettorale assieme all'ex Premier di Forza Italia Silvio Berlusconi e al segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. "Con 41 anni di contributi e 60 anni di età anagrafica la pensione dev'essere possibile con la Quota 41", ha spiegato la deputata di Fratelli d'Italia intervenuta alla trasmissione "L'aria che tira" su La7.
La Meloni, infatti, sembrerebbe approvare in pieno l'ipotesi di Cesare Damiano, il quale partecipando alla trasmissione "Di Martedì" andata in onda su La7 ha affermato: "Per introdurre il meccanismo delle quote bisogna modificare ulteriormente la Legge Fornero, ma non serve abolirla totalmente". Inoltre, lo stesso Damiano avrebbe ricordato l'ottimo risultato raggiunto con l'introduzione dell'Ape Sociale visto che ha assicurato il pensionamento ad alcuni lavoratori mentre si attende ancora il debutto definitivo dell'Ape volontaria considerata una misura utile per i lavoratori.
Altro fondamentale argomento da rivedere,invece, riguarderebbe l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che a partire dal 2019 determinerà un ulteriore aumento dell'età per accedere al pensionamento penalizzando ancora gran parte dei lavoratori.