Al centro dell'attenzione della uilpa polizia penitenziaria, sezione Sicilia, è la gestione, sia amministrativa che operativa, della casa circondariale "Calogero Di Bona" (ex "Ucciardone", intitolata all'omonimo maresciallo) che, in una lettera del segretario generale Gioacchino Veneziano diretta al dirigente del carcere in questione, Rita Barbera, si trasforma in grande disappunto per la modalità di gestione della struttura da parte di quest'ultima.

La questione

Sembrerebbe, infatti, che secondo la Uilpa P.P, la dirigenza della casa circondariale in oggetto, non prenderebbe in considerazione le condizioni degli agenti in servizio presso la struttura, ma dando maggiore peso alle condizioni dei detenuti: questo, non errato di per sé, si tradurrebbe, però, in decisioni operative quali cambi turno senza preavviso, aumento delle ore lavorative e un costante impiego degli assistenti capo, impegnati nelle azioni di sorveglianza in orari sia diurni che notturni.

Scelte che, a detta di Gioacchino Veneziano, mortificherebbero il personale più "anziano" e più esperienze sul campo: il tutto senza neanche prevedere una conferenza di servizio curata dal comandante del reparto e senza nessuna corresponsione adeguata e aggiuntiva per il servizio effettuato. Questo, naturalmente, non può che suscitare frustrazione e disappunto tra i lavoratori.

Il segretario Veneziano, in particolare, fa riferimento alla mancata comunicazione ai sindacati dell'elenco delle attività ricreative, ludiche e trattamenti pianificate nei confronti dei detenuti: "una inaccettabile esclusione" che grava maggiormente sull'organizzazione e sul carico di lavoro. Il documento, inviato da Veneziano sia alla dirigente Rita Barbera che al provveditore regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, Gianfranco De Gesu, non vuole essere un "rimprovero" alla pluriennale ed ineccepibile professionalità della dirigente, bensì uno spunto di riflessione per migliorare e colmare le lacune.

Certo di una sicura comprensione da parte della dirigente Barbera, lo stesso Veneziano, esorta la dirigente a manifestare per il personale di polizia penitenziaria impegnato presso la sua struttura la medesima cura dedicata, con altrettanta civiltà, alla popolazione detenuta.

Infine, nella lettera, Veneziano ricorda come la UILPA Polizia Penitenziaria sia stata pioniera di un cambiamento culturale in merito al trattamento dei detenuti, determinato un preciso percorso finalizzato sia a garantire il trattamento che la sicurezza. Un equilibrio che, ora, il segretario teme possa vacillare a causa dell’assenza di una corretta gestione.