Il calendario lavorativo rischia di subire un importante cambiamento in base ad una recente proposta di Legge in Parlamento. In Senato infatti è stato inserito un DDL che di fatto aumenterebbe i cosiddetti giorni rossi in Calendario. Aumenterebbero i giorni festivi in cui non si dovrebbe lavorare perché verrebbero ripristinate giornate festive che oggi risultano soppresse. Ecco di cosa si tratta e cosa propone il Disegno di Legge.

L’atto in Senato

I fautori di questa proposta sono i senatori Steger, Unterberger e Durnwalder. Il DDL in questione è il n° 26 del 17 aprile scorso.

I promotori auspicano un ritorno alle festività religiose che oggi risultano soppresse. Si tratta di un ritorno al passato con il reinserimento tra i giorni festivi di San Giuseppe, San Pietro e Paolo, l’Ascensione ed il Corpus Domini. A questi 4 si aggiungerebbe anche il giorno successivo alla pentecoste. In tutto 5 giorni festivi in più all’anno, con conseguenti ponti, ferie e riposi per i Lavoratori.

Le motivazioni dell’atto

Festività religiose dunque a cui ridare importanza anche agli effetti civili, questo quanto propongono i tre senatori. L'obiettivo che si prefiggono è di ridare significato alla tradizione popolare, senza intaccare il sistema lavorativo con perdite e scompensi significativi in quanto ciò che si perderebbe come produttività in alcuni settori lo si recupererebbe in altri, come il turismo ed i servizi.

Tra l’altro i proponenti rimarcano il fatto che in molti paesi europei, queste sono festività già considerate e che in Italia mancano perché soppresse in periodi storici ormai largamente superati. Basti pensare a San Giuseppe che si festeggia in Spagna e Svizzera piuttosto che Pietro e Paolo che in Italia si festeggia solo a Roma e che è festività in Svizzera, in Polonia o a Malta.

Queste festività infatti sono state escluse dal nostro calendario nel 1977, quando la crisi economica susseguente al boom degli anni 60 richiese una certa austerità che però a vederla bene, non dette i frutti sperati. I problemi economici secondo i senatori non si risolvono certo riducendo i festivi in calendario, soprattutto alla luce del fatto che turismo, ristorazione e servizi ne trarrebbero guadagno specie se i nuovi festivi si collochino vicino a week end e ponti vari. Un ritorno al passato che riporta alla memoria il 1985 che segnò il ripristino dell’Epifania come giorno rosso in calendario oppure il 2001 quando diventò festivo anche la giornata della Repubblica.