Ancora attesa per la formazione del nuovo esecutivo che potrebbe dar vita a nuovi strumenti di flessibilità in uscita come previsto dai vari programmi elettorali che hanno portato alla vittoria della Lega e del Movimento 5 Stelle. Sono le due forze politiche, infatti, a promettere la reintroduzione del meccanismo delle quote per dare la possibilità a migliaia di lavoratori penalizzati dalla Riforma Fornero di anticipare l'uscita.

Attesa per il nuovo Governo

Seppure non si è ancora riusciti a trovare un accordo per la formazione del nuovo Governo, le ipotesi sull'introduzione di quota 100 e Quota 41 sembrano ben chiare.

Difatti, sia il Movimento 5 Stelle sia la Lega Nord sembrano d'accordo su tale fronte e si evince dalle coincidenze riscontrate nei loro programmi elettorali. Se da un lato il leader pentastellato preme su una probabile alleanza con la Lega dall'altro, Salvini sembrerebbe poco disposto ad affrontare un mandato con i grillini. E' questo il motivo che ha spinto Luigi Di Maio dopo tanti tira e molla a dare un ultimatum al Leader del Carroccio. "Con la Lega si può fare un buon lavoro. Possiamo fare cose importanti. Ho avuto modo di testare la sua affidabilità e sono sicuro che se la Lega sottoscriverà il contratto con il M5S farà fede ai patti", ha affermato Luigi Di Maio a margine di una conferenza tenutasi al salone del mobile di Milano nei giorni scorsi.

Di Maio preme sull'alleanza con Salvini

Da ciò si pensa ad un ultimatum lanciato a Salvini con la speranza che possa rompere le alleanze con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi con il quale ha formato il nuovo Centrodestra. Su alcuni punti, infatti, le due forze politiche sembrano essere d'accordo come ad esempio sul ritorno al meccanismo delle quote, ovvero, sull'introduzione della Quota 100 e della Quota 41 a favore dei lavoratori precoci oltre al superamento della precedente Riforma Fornero che nel corso degli anni ha penalizzato gran parte dei lavoratori italiani.

Ci sarebbe poi una riduzione del cuneo fiscale valida per le imprese e volta all'assunzione dei giovani con sgravi fiscali e contributivi per le aziende. A margine della campagna elettorale il Movimento 5 Stelle e la Lega avrebbero fatto luce anche sul congelamento dell'adeguamento dei requisiti previdenziali all'aspettativa di vita che a partire dal primo gennaio 2019 innalzerebbero di ulteriori sette mesi l'età pensionabile. Tutto ciò, però, avrebbe ricevuto parere negativo da parte degli economisti.