Le ultime novità sulla riforma pensioni 2018 sembrerebbero partire dall’interrogativo comune a milioni di italiani che sui web ed in ogni dove si chiedono come cambierà l’attuale sistema previdenziale con il nuovo governo? Centrali le consultazioni di oggi al Quirinale, dove Mattarella, cercherà di capire a chi affidare l’incarico per la guida del Paese. Se i desideri dei più andassero in porto potrebbe profilarsi una alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega. I lavoratori ci sperano perché da questa unione, stando alle promesse elettorali fatte, dovrebbero emergere a stretto giro importanti novità rispetto all’attuale riforma Fornero.

I dettagli al 5 aprile 2018.

Pensioni anticipate 2018, da quota 100 a opzione donna, tutte i possibili cambiamenti

Di Maio ha scritto oggi un lungo post sul blog del Movimento in cui spiega cosa sta accadendo nelle ultime ore e quali intenzioni ha effettivamente il Movimento 5 Stelle che non vuole ‘fare inciuci’ pur di salire al governo, ma, dice, bisogna farlo rispettando il volere del popolo. Per questo, scrive: “proponiamo un contratto di governo come quello che viene sottoscritto dalle principali forze politiche in Germania dal 1961”. Poi precisa che si tratta di uno scritto in cui punto per punto, nero su bianco, si scrive quello che il governo che salirà alla guida del Paese ha intenzione di fare ed in quanto tempo.

Poi conclude si tratta di lavorare insieme con forze politiche alternative e anche distanti che assumono responsabilità per il bene dei cittadini. Poi l’apertura: “Proponiamo di scrivere insieme questo contratto di governo alla Lega o al Partito Democratico”. I cittadini, stando a quanto emerge dai social, nella sezione previdenziale del contratto, siamo certi che si aspetteranno di vedere le misure promesse in campagna elettorale, come: la quota 100, la quota 41 per tutti, la proroga dell’opzione donna.

Misure che sembrerebbero in linea con quelle della Lega, se dunque i due partiti trovassero la quadra, ecco come potrebbe cambiare la Fornero.

Riforma Fornero, dal 2019 più flessibile per donne e precoci, salvi gli esodati?

Se davvero si mantenessero gli impegni presi, escludendo l’abolizione della Riforma che pare più difficile, le modifiche annunciate in campagna elettorale da Lega e M5S porterebbero già ad uno stravolgimento della riforma.

Si dovrebbe poter uscire con quota 100, Brambilla precisava con 64 anni e 36 di contributi, o con quota 41 con il contributivo, e ancora le donne potrebbero ambire nuovamente all’opzione donna dai 57 anni. Sebbene gli ultimi rumors farebbero ipotizzare una possibile opzione donna ma dai 63 anni d’età. Tutte le forze politiche hanno ricordato, forse un po’ meno il M5S, il dramma degli esodati, Dunque la nona salvaguardia dovrebbe essere la priorità del prossimo governo, qualunque esso sia. Non resta che attendere le consultazioni odierne per comprendere se entro fine aprile per gli italiani, in attesa di Pensioni, sarà davvero l’inizio di una nuova riforma pensionistica, o sei invece i moniti dell’Ue porteranno il nuovo governo a ridimensionare le promesse fatte.