M5S e Lega, partiti vincitori delle elezioni 2018, potrebbero trovare un punto di contatto sulla pensione anticipata a quota 100 oppure con la quota 41 per tutti (che, in realtà, dovrebbe essere quota 41 e sei mesi), dando la possibilità di uscita ai contribuenti senza tener conto dell'età anagrafica. Le ipotesi, tutte da verificare per le coperture economiche, dovrebbero prevedere, comunque, alcune alternative che rappresenterebbero dei paletti per l'uscita con le Pensioni anticipate. Infatti, la quota 100 delle pensioni sarebbe prevista sommando età e contributi, ma con un requisito anagrafico minimo fissato sui 64 anni.
Questo elemento, negli ultimi giorni, ha scatenato le perplessità dei lavoratori riuniti nei gruppi e nei comitati online, più favorevoli all'uscita da lavoro fissata con 41 anni di contributi, senza ulteriori requisiti.
Uscita 2018 pensione anticipata con quota 100: le ultime novità
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la pensione anticipata a quota 100 con l'età minima di 64 anni (o con quota 41 per tutti), così come è stata proposta da Alberto Brambilla, autore del programma delle pensioni della Lega (e già ministro nei primi governi di Berlusconi) troverebbe un ulteriore elemento di restringimento della platea dei beneficiari nel meccanismo contributivo. Infatti, la pensione anticipata a quota 100 prevederebbe l'ipotesi di calcolare con il sistema contributivo integrale tutti i versamenti pensionistici fatti dal 1996 ad oggi, oltre a non poter sommare più di due anni di contributi figurativi.
Ulteriore novità riguarda chi rientri pienamente nel solo sistema contributivo (ovvero le generazioni meno prossime alla pensione che abbiano iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996): verrebbe previsto l'abbassamento del criterio del 2,8 volte dell'assegno di pensione rispetto alla quota dell'assegno sociale, per arrivare a un rapporto che non vada oltre l'1,5 o 1,6 volte per l'uscita con la pensione anticipata.
Pensione anticipata: uscita minima a 64 anni con la quota 100?
Infatti, ad oggi, questo ulteriore requisito (assegno di almeno 2,8 volte la pensione sociale) rappresenta uno dei vincoli più ardui per i più giovani che mirano ad andare in pensione anticipata. Secondo le simulazioni fatte attraverso il sito dell'Inps, per molti contribuenti questo rapporto allungherebbe l'uscita per la pensione addirittura a 72 anni.
Garantire la pensione con quota 100 o quota 41 per tutti significherebbe, in tal senso, fissare un limite alla progressiva età di uscita dettata da questo meccanismo. Sul fronte delle pensioni anticipate proposte dal M5S, invece, si punterebbe al superamento dell'adeguamento dell'età fissato dalla riforma Fornero in maniera meno drastica. Infatti, il programma dei Cinquestelle prevede, oltre alla quota 100 ottenuta dalla somma dell'età con i contributi, anche il proseguo di alcuni meccanismi di pensione anticipata introdotti e utilizzati negli ultimi governi, come le uscite con opzione donna e l'allargamento della platea dei contribuenti impiegati in lavori usuranti. Proprio questi ultimi, infatti, hanno la possibilità nel 2018 di uscire con l'anticipo pensionistico social (Ape non a pagamento), con la quota 41 dei lavoratori precoci oppure con la pensione di vecchiaia a 66,7 (o pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi), requisiti che rimarrebbero immutati anche nel 2019, anno nel quale sono previsti aumenti di età e di contributi pari a 5 mesi.