Domani dovrebbe essere il giorno giusto per completare l’iter approvativo del decreto dignità. Infatti è in calendario per il 2 agosto il voto finale sul Decreto Dignità. Intanto iniziano a trapelare le indiscrezioni che riguardano gli emendamenti al decreto, cioè le proposte correttive che, come di consueto, vengono presentate da tutti i gruppi parlamentari. Uno di questi sembra abbia avuto il disco verde dalla Commissione Lavoro della Camera e riguarda lo sgravio contributivo per le neo assunzioni di over 35. Ecco di cosa si tratta e che novità produrrà.
Incentivi per nuove assunzioni
L'emendamento di cui parliamo riguarda il bonus assunzioni, cioè lo sgravio dei contributi concesso alle aziende che assumono nuovo personale. Il contenuto della proposta è la proroga fino al 2020 di questo bonus nato con la scorsa Legge di Bilancio. Più che una proroga relativa alla durata del bonus, che la Legge di Bilancio 2018 aveva già previsto fino al 2020, l’emendamento chiede di mantenere le stesse condizioni dell’incentivo per 36 mesi. In effetti la misura nata con la scorsa manovra finanziaria, prevede lo sgravio dei contributi per le assunzioni di soggetti fino a 35 anni di età, ma solo fino al prossimo 31 dicembre. Dal 2019 e quindi anche per tutto il 2020, lo sgravio sarà appannaggio solo di assunzioni che riguardano soggetti con età anagrafica fino a 30 anni.
L’emendamento chiede di prorogare l’età massima utile all’incentivo, fino alla scadenza della misura, quindi fino al 31 dicembre 2020.
Come funziona l’incentivo
Ma a chi si rivolge il bonus assunzioni? Il bonus consente alle aziende che intendono assumere personale, di pagare per i neo assunti fino a 35 anni di età, la metà dei contributi previdenziali dovuti normalmente.
In pratica, uno sgravio dei contributi previdenziali nella misura del 50% e per i primi 3 anni di assunzione. Un incentivo che è fissato fino alla soglia massima di 3.000 euro per ogni lavoratore assunto e che rientri nei requisiti utili al bonus. Le tipologie di contratto che potranno beneficiare del bonus restano quelle previste dalla manovra finanziaria che ha partorito il bonus, quella del 2018.
Oltre ai contratti a tempo indeterminato, il bonus può essere sfruttato per tutti i contratti a tempo determinato trasformati in contratti a tempo indeterminato ed anche per quelli di apprendistato, ma solo professionalizzante. L’apprendistato normale, così come il lavoro domestico, sono esclusi dal beneficio. Per colf e badanti dunque nulla da fare, anche se sempre il Decreto Dignità per queste tipologie di lavoro ha escluso i datori di lavoro domestico dall’onere di pagare il contributo aggiuntivo dello 0,5% per ogni proroga di contratto a termine. In definitiva, l'emendamento appena approvato in Commissione Lavoro alla Camera, lascia la misura così come è nata, ma consente una proroga del limite di età utile al benefit