L’indennità di disoccupazione Naspi è una prestazione che rientra nelle misure di sostegno al reddito per lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Naspi è l’acronimo di Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego e adesso che sta volgendo al termine la stagione del turismo, con la chiusura degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive, si entra nella fase calda delle domande. Il settore turistico, come quello edile, è tra quelli in cui maggiormente si fa ricorso alla disoccupazione Inps perché si tratta di tipologie di attività legate alle condizioni climatiche ed alla stagionalità.

Nella normativa vigente per esempio, il settore del lavoro stagionale è tutelato da una particolare deroga. Infatti la cosiddetta Naspi stagionale presenta una durata leggermente maggiorata rispetto a quella appannaggio della generalità dei lavoratori. Molte novità accompagnano la Naspi in questo fine 2018, a partire dal nuovo strumento messo a disposizione dall’Inps per i richiedenti, nell’area a tema del sito ufficiale dell’istituto. Inoltre, è iniziata quella che si può definire la sperimentazione della domanda di Naspi precompilata. Ecco a chi spetta la Naspi, quanto dura, quanto si percepisce e tutte le altre novità riguardanti il sussidio.

Beneficiari

I destinatari della Naspi sono lavoratori dipendenti, gli apprendisti, i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni con contratti precari ed i soci lavoratori delle cooperative che perdono involontariamente il posto di lavoro.

Per perdita involontaria l’Inps considera buono il licenziamento individuale, quello collettivo e le dimissioni per giusta causa. Sono esclusi dalla Naspi i dipendenti pubblici fuoriusciti da contratti a tempo indeterminato e gli operai agricoli per i quali l’Inps ha la disoccupazione agricola.

I requisiti

Come si prende la Naspi?

Oltre alla perdita di lavoro senza responsabilità propria, la disoccupazione indennizzata è fruibile solo se si possiedono specifici ed oggettivi requisiti. Servono in primo luogo 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. In pratica occorre aver lavorato nei 4 anni che precedono la data di perdita del lavoro, per almeno 13 settimane.

Sempre a ritroso rispetto alla data di perdita del posto di lavoro, occorre aver lavorato e quindi versato contributi per almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti. Sono buoni e quindi utili anche i periodi coperti da contributi figurativi per maternità obbligatoria, per i congedo parentale, per astensione dal lavoro per malattia dei figli fino sotto gli 8 anni, nel limite di cinque giorni lavorativi nell’anno solare. Una volta maturati tutti questi requisiti, il soggetto che richiede la Naspi deve presentare al centro per l’impiego la Dichiarazione di propria immediata disponibilità (DID), con la quale si dichiara disponibile allo svolgimento di attività lavorative eventualmente proposte ed a partecipare a misure di politica attiva del lavoro quali corsi di formazione e riqualificazione.

Cifre e durata

Il quadriennio precedente è anche quello di riferimento per il calcolo di durata e importi dell’indennità. Quanto si percepisce di Naspi? Il calcolo si basa sulla somma di tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali del quadriennio che possiamo definire di osservazione. Il risultato poi va diviso per le settimane di contribuzione e moltiplicato per un coefficiente dato dall’Inps (4.33). L’importo massimo di Naspi percepibile non può superare 1.300 euro. La retribuzione da utilizzare è quella che si può ricavare da un normale estratto conto dei contributi rilasciato dall’Inps. Per sapere con precisione l’importo della disoccupazione che si andrà a percepire senza operare il calcolo manualmente, l’Inps ha reso disponibile uno strumento on line capace di rendere visibile ai beneficiari tutto quello che riguarda la domanda di disoccupazione presentata, compresa durata ed importi delle singole rate.

Quanto dura la Naspi? Il sussidio è erogato dall’Istituto per la metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti e per un massimo di 2 anni. Esclusi dal calcolo i periodi del quadriennio precedente utilizzati per altre indennità di disoccupazione o per la stessa Naspi. Dal quarto mese di fruizione, il sussidio scende del 3% al mese come importo.

Domanda e scadenza

Entro quanto tempo si può richiedere la Naspi? La domanda di disoccupazione va presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Se la si presenta entro 8 giorni, l’indennizzo è erogato dall’ottavo giorno successivo alla perdita del lavoro, mentre negli altri casi (sempre entro i 68 giorni), la decorrenza dell’assegno parte dal giorno successivo alla presentazione della domanda.

L’istanza va presentata tramite patronati, che però applicano una trattenuta mensile sull’indennità. In alternativa esiste la presentazione tramite call center Inps o on line tramite Pin o Spid. Per quanto concerne la domanda on line che ogni singolo cittadino munito di credenziali di accesso può presentare gratuitamente ed autonomamente, una recentissima novità Inps è la versione precompilata. In via sperimentale molti lavoratori troveranno la domanda di Naspi già precompilata nella sezione di area riservata sul portale dell’Inps. Alla domanda va allegato il modello SR163 con il quale il disoccupato sceglie di percepire la Naspi tramite bonifico domiciliato o tramite conto corrente postale o bancario.

In questo caso è necessario il timbro di convalida dell’Iban da parte della banca o delle Poste. Occorre ricordare che l’accredito tramite conto corrente è obbligatorio per Naspi di importo pari o superiori a 1.000 euro al mese.