Importanti novità in campo previdenziale sono fuoriuscite dalla manifestazione “Giornate del Lavoro” promossa dalla CGIL di Lecce. Intervenuto alla manifestazione, il Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, sembra aver sposato l’idea di quota 100 di Matteo Salvini, quella che parte a 62 anni di età. L’economista, papabile candidato alla Presidenza dell’Inps per il dopo Tito Boeri, in una intervista rilasciata all’Ansa ha parlato del progetto di flessibilità che la Lega vorrebbe inserire nel panorama normativo previdenziale.

Da sempre sostenitore della quota 100 legata agli over 64, Brambilla ha in pratica dato il suo personale via libera ad anticipare di due anni l’età minima per fruire della novità previdenziale che l’esecutivo Conte vorrebbe inserire nella prossima Legge di Bilancio. Nel frattempo, il quotidiano “Il Sole 24 Ore” con un articolo dell’edizione digitale di oggi 17 settembre, presenta l’identikit dei futuri fruitori di questa pensione anticipata e flessibile. Chi saranno i beneficiari di quota 100? Dalle indiscrezioni dell’ultima ora, è possibile presentare il profilo di coloro che potrebbero rientrare in questa importante misura di pensione anticipata.

Le parole di Brambilla

Pensione anticipata a 62 anni tramite la quota 100 è la proposta lanciata negli ultimi giorni da Matteo Salvini.

Brambilla, associando il termine flessibilità alla misura in cantiere, ha avallato l’idea del leader leghista che da sempre si è dichiarato contrario all’età pensionabile a 64 anni perché si trattava di un peggioramento dei requisiti di uscita dal lavoro rispetto alle attuali misure in vigore, cioè le due Ape, quella volontaria e quella sociale che prevedono a 63 anni l’età minima per la pensione.

Un cambio di rotta verso i 62 anni anche da parte di uno dei più fermi sostenitori della quota 100 con 64 anni di età e 36 di contributi, che aumenta le possibilità che davvero la misura nasca secondo l’ipotesi di Salvini. Dal punto di vista del costo della misura, evidente che anticipare di due anni l’età utile per la quota 100, significa maggiore spesa per le casse statali e Brambilla ha spiegato come: con il coinvolgimento della aziende con i fondi di solidarietà ed i fondi esuberi.

In pratica, come succede nel mondo bancario, Brambilla chiede di copiare, per la generalità dei lavoratori, il gioco di squadra che previdenza sociale e fondi bancari adottano quando si tratta di mandare in pensione addetti al settore. Solo con questa collaborazione e con questo sostegno da parte delle imprese, la quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi potrebbe essere fattibile.

I beneficiari di quota 100

Sarebbero 660mila i beneficiari della nuova misura solo nel primo anno di applicazione, questi i numeri che riporta il Sole 24 Ore. Dalle simulazioni della società presieduta da Stefano Patriarca, “Tabula”, solo per il primo anno di applicazione, sarebbero necessari 13 miliardi per quota 100 come la ipotizza Salvini.

Per gli anni successivi, quando la misura diventerà strutturale e quindi a regime, il costo salirebbe a 20 miliardi annui. Si tratta della versione più onerosa della riforma previdenziale del nuovo esecutivo, quella che a quota 100 affiancherebbe una specie di nuova pensione di anzianità con 41 anni e 6 mesi di contributi versati. La sola quota 100, sempre secondo la società di Patriarca, costerebbe intorno agli 8 miliardi per il 2019 e intorno agli 11 miliardi a regime.

Chi potrebbe beneficiare di quota 100 e della anticipata a 41,6 anni di contributi? Un altro esperto di previdenza, Giuliano Cazzola, sempre dall’articolo del Sole 24 Ore richiama ai cosiddetti “baby boomers” la platea di possibili beneficiari di quota 100.

Chi sono i baby boomers? Si tratta di lavoratori entrati nel mondo del lavoro molto giovani, statisticamente maschi e residenti nel Nord dello stivale, che hanno avuto la fortuna di una occupazione lunga, duratura, continua e stabile. Quelli in pratica che sono riusciti ad accumulare montanti contributivi elevati come sia quota 100 (38 anni di lavoro per l’anticipo massimo) che l’anzianità a 41,6 prevedono. Il quotidiano ha azzardato anche una analisi territoriale riguardante i possibili fruitori delle novità in cantiere. Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, secondo l’analisi, sono le regioni italiane dove sono maggiormente presenti i baby boomers, cioè i possibili pensionati grazia alle nuove misure.