La Scuola è iniziata, ma mancano gli insegnanti. E in molti istituti a causa di questa notevole carenza molti studenti passerebbero tante ore a non fare lezione. Dai dati resi disponibili dal Miur, infatti, su un totale di 57322 posti disponibili per un insegnante di ruolo, quest'anno sono stati inseriti solo 25105 nuovi docenti. In pratica, è rimasto tuttora scoperto il 56,2% delle cattedre a livello nazionale.

E se si guarda più nello specifico, ad esempio nella scuola secondaria tale percentuale sale vertiginosamente al 67%.

Una soluzione tampone a breve termine

Se questa è la situazione generale a livello nazionale come mettono in evidenza diverse riviste specializzate online sul mondo della Scuola, tra cui "Orizzonte Scuola", nel frattempo con decorrenza dal 1 settembre 2018 dovrebbero essere chiamati circa 10 mila collaboratori esterni come supplenti. Questa sarebbe una soluzione ponte per colmare, almeno in parte, il vuoto derivante dalla mancanza di ben 32 mila insegnanti di ruolo.

E la situazione delle carenze sarebbe molto più grave per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno.

Infatti, su tutto il territorio nazionale sarebbero necessari almeno 13329 nuove immissioni in ruolo. Ma, effettivamente, ad oggi ne sono state effettuate solo 1682. Basta eseguire un semplice calcolo per rendersi conto che all'appello mancano 11647 insegnanti di sostegno. In termini percentuali stiamo parlando dell'87,4%. In questo caso si tratta di una grave carenza che si ripercuote, soprattutto, sugli studenti con disabilità. Oltre al fatto che si tratta di personale specializzato.

Le dichiarazioni di Bussetti

Sulla carenza di insegnanti e, in particolare, di docenti di sostegno, oggi 18 settembre 2018 è intervenuto direttamente il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, da Genova dove si trova attualmente.

Il ministro, come riferito anche dal sito dell'Ansa, ha tenuto a precisare di avere a cuore la problematica degli insegnanti di sostegno. Ribadisce, comunque, che quella della carenza di insegnanti è una problematica ricorrente negli ultimi anni e che l'attuale Governo ha ereditato dai precedenti. D'altra parte ha ribadito che l'esigenza principale in questo momento per il suo ministero è quella di specializzare le persone, in questo caso i docenti. Per tale motivo si stanno predisponendo dei percorsi di specializzazione sul sostegno per tutti i livelli e gradi di istruzione. Il ministro ha precisato che anche in questo caso dovrebbero essere circa 10 mila i docenti che dovrebbero partecipare a questi percorsi.

Anche il sottosegretario all'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, sentito dal quotidiano economico "Italia Oggi" ha voluto ribadire quanto detto dal ministro Bussetti anche nel corso di una recente intervista rilasciata a "Repubblica" sul tema, meno di una settimana di fa. Insegnanti, di sostegno e non, genitori, alunni e studenti attendono soluzione con impazienza.