Il vicepremier leghista Matteo Salvini negli ultimi giorni ha nuovamente rilasciato delle dichiarazioni rassicuranti sulla prossima riforma delle pensioni. Nei giorni scorsi da Bruno Vespa ospite a Porta a Porta aveva parlato di quota 100 dai 62 anni, anziché dai 64, domenica in studio da Barbara D'Urso è tornato a parlare di quota 41, rassicurando tutti i precoci che da tempo chiedono al governo che si possa uscire dal lavoro con 41 anni di contributi versati, affermando, all'unisono sui social, di essersi non solo meritati il giusto riposo dopo una vita di lavoro, ma di essersi anche abbondantemente pagati la quiescenza, giacché hanno versato nelle casse dell’Inps ben 41 anni di contributi.
Salvini: quota 41 sacrosanta
Questo in sintesi il pensiero ribadito più volte da Matteo Salvini nel corso della sua intervista rilasciata a Domenica Live da Barbara D'Urso. Nonostante la leggerezza del programma, l’ospite in studio è stato accolto calorosamente in quanto sono davvero in molti a volerci vedere chiaro sulle future intenzioni del Governo in campo previdenziale.
La riforma Fornero ha toccato tutti gli italiani che dal 2011 hanno visto l’asticella anagrafica per accedere alla pensione alzarsi rapidamente, per questo in molti hanno votato, e non lo negano, la Lega, che ha sempre sbandierato la volontà di abolire la Legge Fornero. Ora che Salvini è al governo, molte sono le attese degli elettori, che probabilmente saranno stati rincuorati dalle parole del leader del Carroccio.
Il vicepremier ha ribadito che dopo 41 anni di lavoro è sacrosanto poter accedere alla pensione, e per questo si batterà affinché si possa parlare di flessibilità in uscita.
Pensioni, Salvini : dopo 41 anni hai il sacrosanto diritto di andare in pensione
Salvini ha ribadito che tra gli obiettivi primari del Governo vi sono il diritto alla vita, alla salute e alla pensione.
Ha poi fatto notare, parafrasiamo il suo pensiero, che nonostante tutti continuino a dirgli che non può cambiare la Legge Fornero, perché si andrebbe contro l’Europa o si creerebbe ulteriore debito pubblico o ancora si danneggerebbero i giovani, egli è fermamente convinto che gli impegni con gli italiani vadano mantenuti e che dopo 41 anni di contributi un lavoratore si sia ampiamente guadagnato la propria pensione.
Poi prosegue: mandando in pensione chi ha alle spalle 41 anni di versamenti si liberano posti per i giovani, quei giovani che poi si lamentano che non fanno figli, ma come possono, dice il Ministro Salvini, mettere su famiglia se non hanno lavoro o sono assunti per 15 giorni a 3 euro all'ora? Solo agendo sul sistema previdenziale, fa intendere, mandando a riposo chi ha versato già 41 anni di contributi, si potrà consentire ai giovani di pensare ad avere figli.
Vi è da sperare che le considerazioni di Salvini sulla quota 41 vengano tenute in conto in maniera maggiore rispetto alla quota 100 dai 62 anni, dal momento che Fioramonti, il sottosegretario dell’Istruzione del MoVimento 5 Stelle, ha detto che sulla quota 100, ma dai 64 anni, stanno lavorando seriamente il ministro dell’economia Tria e i tecnici del Governo, perché ha chiuso: “Qui si studia. Si studia in maniera seria, mentre Salvini rappresenta delle istanze”.