La legge 104 consente a tutti coloro che assistono un familiare affetto da gravi disabilità di usufruire di alcune agevolazioni, ma l’introduzione della quota 100, inclusa nella manovra appena approvata dal Governo, non prevede nessuna possibilità di una pensione anticipata per la categoria dei caregiver. Per cercare di colmare questa lacuna si sono mossi i sindacati Cgil, Cisl e Uil con una proposta che potrebbe garantire a chi usufruisce della legge 104 di anticipare l’uscita dal lavoro.

Pensione anticipata e legge 104, l’unica possibilità è l’Ape sociale

Attualmente, per chi usufruisce dei benefici della legge 104 l’unica possibilità di accedere alla pensione anticipata è quella offerta dall’Ape sociale, vale a dire del prestito gratuito per l’anticipo pensionistico riservato ad alcune categorie di lavoratori tra i quali sono stati inclusi gli invalidi civili ai quali è stata riconosciuto un grado di invalidità pari o superiore al 74% ed i caregiver, cioè coloro che assistono da almeno sei mesi un parente convivente al quale è stato riconosciuto il beneficio della legge 104, articolo 3, comma 3, condizione essenziale per poter usufruire dei benefici economici riconosciuti dalla legge.

L’Ape sociale, però, è stata istituita dalla scorsa legge di Bilancio in via sperimentale e dovrebbe terminare la sua efficacia il 31 dicembre 2018. Probabilmente, la prossima legge di Bilancio prorogherà l’Ape sociale fino al 31 dicembre 2019, ma al momento non vi è alcuna certezza e, comunque, anche dopo questa proroga i caregiver si troverebbero senza alcuna tutela dal punto di vista previdenziale se non quella di poter richiedere i contributi figurativi per i periodi di permesso retribuito o di congedo indennizzato previsto per i beneficiari della legge 104.

La proposta dei sindacati per contributi figurativi legati alla legge 104

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno messo a punto un proposta per una contro-riforma della legge Fornero che tenga conto anche delle esigenze caregiver, non presi in considerazione dalla quota 100 inserita nel decreto del governo. Tale proposta, nel caso in cui fosse approvata, consentirebbe di allargare la platea di quanti, beneficiari della legge 104, possono attualmente usufruire della pensione anticipata con l’Ape sociale.

Nel dettaglio, l’idea sarebbe quella di riconoscere un anno di contributi figurativi ogni cinque anni di assistenza prestata ad un familiare fino al secondo grado e fino ad un massimo di quattro anni. In pratica, chi assiste un familiare disabile per 20 anni potrebbe accedere alla pensione anticipata con 38 anni e 10 mesi di contributi effettivi per gli uomini e 3 anni e 10 mesi per le donne. Per la pensione di vecchiaia, invece, il limite minimo scenderebbe da 20 a 16 anni.