I vicepremier Salvini e Di Maio (nonostante sia arrivato il secco no alla manovra 2019 da parte dell’Unione Europea e nonostante da Bruxelles abbiano chiesto un nuovo documento programmatico di bilancio entro tre settimane) non si fermano e non hanno intenzione di fare un dietrofront sulle misure da approvare in legge di bilancio. Anche Conte ha confermato: ‘non esiste un piano B’. Gli onorevoli Salvini e Di Maio rispondono decisi alle critiche.

La Commissione Europea dà tempo 3 settimane al Governo

Per la prima volta la Commissione Europea è stata costretta a richiedere ad uno Stato membro di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio.

Salvini si è però detto fiero del lavoro fatto dall'esecutivo M5s-Lega fino ad oggi e di quanto vedrà la luce in Legge di bilancio 2019. Ha poi aggiunto (intervenendo in studio a Rtl 102.5) con tono di sfida: 'Bruxelles può continuare a mandare anche 12 letterine da qui a Natale, ma la nostra manovra non cambia. Se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani'. Si tratta di una manovra - ha spiegato il vicepremier leghista - espansiva e contribuirà alla ripresa dell’economia e al calo del debito. Poi ha aggiunto (certo dei risultati che si otterranno con quota 100, flat tax etc): “Se la gente lavora di più, spende di più e paga le tasse”.

Dello stesso avviso anche il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, che ha detto che non si aderirà in alcun modo alla politica del terrorismo psicologico.

Ecco le sue parole da Floris a Di Martedì’.

Di Maio: ‘Mi rincuora che l'Unione Europea non abbia accettato la nostra manovra’

Il vicepremier Luigi Di Maio (intervenuto l'altro ieri a La7) incalzato dalle domande di Floris ha commentato la bocciatura da parte dell'Unione Europea alla manovra 2019. Si è detto quasi sollevato dalla bocciatura di FMI, Moody's e Bce.

Ha infatti spiegato: abbiamo idee diverse su come rilanciare l’economia, se pensiamo che loro avevano approvato le manovre passate (facendo riferimento anche alla Fornero sul fronte previdenziale) “mi rincuora che non accettino la nostra. Abbiamo sempre detto che doveva finire l'austerity”. Poi ha concluso: non si può bocciare una manovra ancor prima gli venga mandata, non stupisce la loro risposta. Ragione per cui andiamo avanti: “Non aderisco alla politica del terrorismo psicologico, avremo il tempo di interloquire con la Commissione”.