Si attendono numerose novità in campo previdenziale dopo la nota di aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza) che ha portato alla formulazione di una nuova ipotesi sulla quota 100: uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Secondo il Def indebitamento pari a 14,4 miliardi

Come riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, l'esecutivo giallo-verde sta lavorando sull'ipotesi di introdurre il nuovo meccanismo delle quote nella nuova Legge di Stabilità superando così la precedente ipotesi sull'introduzione dei paletti alla quota 100, ovvero, la maturazione di almeno 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi.

Un'ipotesi che sembra essere svanita dopo la nota di aggiornamento del nuovo Documento di Economia e Finanza che avrebbe indicato un maggiore indebitamento pari a 14,4 miliardi di euro per i prossimi tre anni. Lo scopo principale del Governo, infatti, è quello di fissare alcuni paletti al fine di evitare l'ulteriore aumento della spesa pubblica rispetto agli otto miliardi di euro ipotizzati per introdurre quota 100.

Stop alle penalizzazioni dell'1,5 %

Superata anche l'idea di introdurre le penalizzazioni sull'assegno previdenziale pari all'1,5 % per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni di età anagrafica previsti per la pensione di vecchiaia oltre al ricalcolo dell'assegno secondo il metodo contributivo.

Sempre stando a quanto riferito da "Il Sole 24 Ore", l'esecutivo potrebbe partire dal vincolo consistente nel considerare solo 2 o 3 anni di contribuzione figurativa ai fini del raggiungimento dei requisiti.

Al momento, l'ipotesi più gettonata riguarda la possibile combinazione con un minimo di 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di contribuzione effettiva.

Una proposta lanciata dall'esecutivo che non appare molto convincente: con la soglia fissata a 38 anni di contributi, infatti, la cosiddetta quota salirebbe a 101 qualora il lavoratore decidesse di lasciare il lavoro con un'età pari a 63 anni, oppure si potrebbe raggiungere quota 102 con un'età di 64 anni fino a quota 107 qualora un lavoratore decidesse di anticipare l'uscita a partire dai 67 anni di età anagrafica.

Inoltre, oltre allo stop all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che potrebbe prendere piede con la nuova Legge di Bilancio, resta da sciogliere il nodo relativo ai paletti da introdurre per limitare la platea dei potenziali beneficiari a non più di 420 mila unità.