Le ultime notizie in tema Pensioni, ad oggi venerdì 19 ottobre, riguardano gli effetti dell'introduzione della misura Quota 100, prevista dal disegno di legge di Bilancio 2019 presentato dal Governo Conte. Un provvedimento che permetterà, secondo le stime dell'esecutivo, l'accesso pensionistico anticipato a circa 400mila lavoratori in possesso del doppio requisito riguardante i 62 anni di età anagrafica e i 38 di versamenti contributivi. Un anticipo di cinque anni per riuscire a lasciare il mercato del lavoro, un anticipo che, però, favorirà soprattutto i lavoratori del Nord.

Intanto, però, bisognerà vedere che cosa succederà alla manovra finanziaria dopo la bocciatura, neanche tanto inaspettata, da parte della Commissione Europea. Si parla di 'deviazione grave' quella contenuta nella Legge di Bilancio 2019 e c'è da sottolineare come si tratti del primo rigetto nella storia dell'euro, con tanto di ultimatum: il governo sarà chiamato a rispondere al monito dell'Unione Europea entro lunedì prossimo a mezzogiorno, in quanto martedì 23 si esaminerà a Strasburgo l'opinione negativa sul nostro Bilancio.

Quota 100 andrà a premiare le province del Nord

Come riportato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 ore', c'è un netto squilibrio demografico tra il Nord e il Sud per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia e anticipate.

Le province di Biella, Ferrara e Vercelli sono quelle che possono vantare il numero più alto di pensionati ogni 1000 abitanti; fanno da contrasto le province di Napoli, Caserta e Catania che, invece, hanno il rapporto più basso in assoluto in Italia. 'Il Sole 24 ore' ha fatto una stima delle province che beneficerebbero in misura maggiore della nuova misura di accesso pensionistico Quota 100. Il Piemonte con ben 5 province (Biella, Novara, Asti, Cuneo e Vercelli) sarebbe la regione più avvantaggiata di tutte, ma anche le lombarde Cremona e Lecco, oltre alle due emiliane Ravenna e Ferrara e alla veneta Rovigo, dovrebbero beneficiare del provvedimento in arrivo.

Ue boccia la manovra finanziaria, ora è ultimatum: la risposta di Di Maio e Salvini

In merito alle pesanti ripercussioni della manovra finanziaria in ambito europeo, i vicepremier Salvini e Di Maio avranno a disposizione tre settimane per modificare la Legge di Stabilità: se non si riuscirà a trovare un accordo, a metà novembre, si muoveranno i primi passi verso la procedura d'infrazione per aver violato le regole sul debito pubblico.

Un accordo che si preannuncia non facile: se da una parte il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, parla di possibilità di migliorare i provvedimenti, dall'altra Di Maio ritiene che si tratti di ultimatum inaccettabili. Salvini, poi, ha risposto a muso duro: 'Parigi, Bruxelles e Berlino non rompano le scatole, non si tocca la finanziaria'.