I lavoratori precoci e i quarantunisti (ossia coloro che hanno alle spalle almeno 41 anni di contributi) sembrano ormai chiaramente tagliati fuori da questa riforma delle Pensioni, i 6.7 miliardi annunciati in manovra dovrebbero essere spesi fondamentalmente per la quota 100, una misura che prevede 2 requisiti imprescindibili: 62 anni d’età e 38 di versamenti contributivi. Purtroppo non sempre chi sforerà la somma 100 tra età anagrafica e contributiva potrà accedere di diritto all'uscita anticipata con quota 100.

Pensioni 2019, quota 102 ma fuori da quota 100: bloccato dall'età

Chi ha 41 anni di contributi e 61 anni d’età (in questa situazione ci sono moltissimi lavoratori precoci e/o quarantunisti che hanno iniziato a lavorare da giovani) paradossalmente pur avendo molti più anni di contributi rispetto ai 38 richiesti, non potrà accedere alla pensione anticipata proposta dal Governo, perché la quota 100, sebbene manchi ancora il decreto scritto, non sarà, questo ormai è certo, la mera somma tra età anagrafica e contributiva. Ragione per cui chi ha 41 anni di contributi e 61 d’età, pur essendo a quota 102 è troppo giovane per poter lasciare il lavoro, stando a quanto stabilito dall'esecutivo giallo-verde, che ha fissato 2 requisiti fondamentali per l’uscita anticipata: almeno 62 anni d’età e almeno 38 di contribuzione.

Chi potrà beneficiarne allora e chi rischia di restare a lavorare?

Pensioni anticipate, quota 100: beneficiari ed esclusi

Non potranno optare per quota 100 né quanti hanno versato 40 anni di contributi e ne hanno solo 60 d’età, né chi ne ha 37 di contributi, ma 63 d’età. In entrambi i casi ci troveremo di fronte a quella che molti ritengono una quota 100 bluff, come il giornalista Giannini.

In quanto sebbene per entrambi la somma sia 100, nella realtà, il primo non potrà aderirvi perché troppo giovane e dovrà dunque accedervi tra 2 anni, avendo ormai maturato quota 104 (42+62), mentre il secondo pur avendo 63 anni d’età non ha i contributi necessari e dovrà lavorare o versare (se non lavora più) i contributi volontari per un anno.

Anche questo secondo caso andrà dunque in pensione con quota 102 tra 1 anno (64+38). Potranno invece accedere alla pensione non appena sarà operativa l’uscita anticipata quota 100 quanti hanno almeno 38 anni di contributi e un’età pari o superiore ai 62 anni. La quota 100 non prevede penalizzazioni aggiuntive, ma sconterà quella implicita di un minor versamento contributivo, lo stesso Salvini ha ribadito 'Se versi 4 anni in meno prenderai, ovviamente, il corrispettivo di 4 anni in meno'.