Si continua a discutere sulla bocciatura della nuova manovra finanziaria da parte della Commissione Europea che dovrebbe arrivare entro oggi. Numerose sono ancora le questioni aperte sul fronte previdenziale che preoccupano il ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria non proprio soddisfatto della salita dello Spread a 327 punti.
Salvini intende correggere i conti della manovra
In vista della bocciatura del testo della nuova Legge di Bilancio il ministro dell'Interno Matteo Salvini fa un nuovo nuovo dietrofront aprendo ad un possibile abbassamento dell'esposizione del debito tagliando i miliardi destinati per finanziare altre misure come il cosiddetto reddito di cittadinanza e la riforma delle Pensioni.
Come ormai noto, il sistema della Quota 100 tanto sbandierato dalla Lega non farà parte della nuova Legge di Stabilità 2019 ma sarà introdotto con un disegno di legge collegato che dovrebbe essere emanato entro dicembre. Nonostante ciò, la Commissione Europea si è detta pronta a bocciare nuovamente il testo della manovra e, in caso di mancate correzioni, potrebbe avviare la procedura d'infrazione che graverà in modo significativo sui mercati oltre ad aumentare gli interessi sul debito pubblico.
Come riportato da "Libero Quotidiano", il vicepremier della Lega sembra intenzionato a restringere il numero dei potenziali beneficiari della quota 100 che, stando alle recenti stime elaborato dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio si aggira attorno alle 620 mila unità se si comprendono anche i pensionandi che si accingono a richiedere la pensione anticipata e i cosiddetti lavoratori precoci.
Di Maio si oppone a Salvini: 'non esiste'
L'obiettivo principale del segretario federale della Lega Salvini, infatti, consiste nel presentare a Bruxelles una manovra con le opportune correzioni al fine di strappare il via libera alla Commissione Europea: nelle prossime settimane inizierà l'iter parlamentare della manovra e Salvini con il ministro dell'Economia Tria contano di aggiustare il tiro in vista del prossimo gennaio.
Cosa che non convince affatto il vicepremier del Movimento 5 Stelle, che invece, sarebbe intenzionato ad andare avanti mantenendo la stessa linea. Per il grillino, infatti, la bocciatura della manovra sarà sul deficit per un costo che si aggira tra i 10 e i 20 miliardi di euro e non sul debito. Da ciò, si intuisce che Luigi Di Maio è stato lasciato dal vicepremier della Lega nonostante l'affinità delle loro promesse fatte in campagna elettorale. Tra i due, punti di vista distanti: "Non esiste", ha replicato il grillino a Salvini in merito alla possibile revisione della manovra.