Il famigerato sistema della Quota 100 sta seguendo il suo iter parlamentare in attesa di un nuovo decreto legge che dovrebbe essere emanato entro Natale. Come ormai noto, la Legge di Stabilità non include le misure sulla previdenza ma soltanto i fondi da utilizzare per finanziare le misure. Tuttavia, con la misura in Parlamento vengono chiariti alcuni dubbi in merito alla platea dei potenziali beneficiari che a partire dal 2019 potranno accedere al pensionamento anticipato.
I precoci esclusi dalla Quota 100
Circa 6,7 miliardi di euro sono la cifra stanziata per il primo anno di applicazione; cifra che potrebbe arrivare fino a 7 miliardi nel 2020.
L'onere, servirà per garantire la flessibilità in uscita ai lavoratori che alla data del 31 dicembre 2018 sono in possesso di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi. Non tutti, però, potranno fare parte della platea che dal 2019 potrà dire addio al lavoro: la misura, infatti, sembrerebbe rivolta a circa 400-500 mila lavoratori ma verrebbero esclusi ancora una volta i cosiddetti lavoratori precoci che, nonostante abbiano maturato una lunga carriera contributiva non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento.
Per i precoci, previsto un intervento il prossimo anno
D'altronde, il Governo giallo-verde ha voluto mettere subito le carte in tavola: difatti, ha subito chiarito che le risorse messe a disposizione non sarebbero sufficienti per garantire a tutti il pensionamento e che il superamento della precedente Riforma Fornero potrà avvenire solo a margine dell'intera legislatura.
Per i precoci, si prevede un intervento nella prossima Legge di Bilancio con la possibilità di poter accedere al pensionamento anticipato solo a partire dal 2020. Intanto, l'esecutivo ha comunque confermato di voler estendere la platea dei beneficiari eliminando i vincoli di accesso. Nel contempo, si continua a lavorare sul blocco degli adeguamenti dei requisiti previdenziali alla speranza di vita per evitare l'ulteriore aumento dell'età pensionabile che a partire dal primo gennaio 2019 crescerà di altri cinque mesi.
Dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, intanto, arrivano rassicurazioni sulla sussistenza delle risorse finanziarie che verranno utilizzate per la Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza: "Per rispettare il 2,4% di deficit, non sono in discussione reddito di cittadinanza e sistema della Quota 100", ha spiegato il Ministro del Lavoro in risposta alle critiche ricevute.