Il Senato ha dato il via libera alla nuova manovra finanziaria che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019. Numerose sono state le proteste da parte dei partiti di opposizione che considerano le misure in campo previdenziale molto penalizzanti. Si tratta del tanto atteso meccanismo di uscita anticipata con Quota 100 volto a superare definitivamente la Riforma Fornero e del cosiddetto reddito di cittadinanza sbandierato dal Movimento 5 Stelle.

Manovra approvata in Senato

Come ormai noto, Quota 100 consentirebbe a migliaia di lavoratori l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi; una misura che non comporterà penalizzazioni sull'assegno come annunciato tempo fa anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Tuttavia, molti lavoratori che decideranno di beneficiare della pensione anticipata dovranno andare incontro ad alcuni paletti: non potranno cumulare i redditi da pensione con altri redditi da lavoro e dovranno attendere l'apertura delle finestre mobili che per i dipendenti del settore privato saranno a cadenza trimestrale mentre per gli appartenenti al pubblico impiego è previsto un ulteriore ritardo di tre mesi per via del preavviso di pensionamento che saranno costretti a comunicare.

Come riportato da "Il Giornale di Sicilia", la manovra economica ha ricevuto il via libera dal Senato con 167 voti favorevoli e 78 contrari mentre tre sarebbero gli astenuti tra cui anche il fautore della precedente Riforma Fornero Mario Monti.

E non sono mancate le proteste da parte degli esponenti dell'opposizione scaturite dal fatto che il Governo Conte ha dichiarato di voler correggere alcuni errori formali e addirittura stralciare alcune norme per motivi di copertura. "Dateci un testo, vergogna, siete dei buffoni", hanno gridato alcuni senatori dell'opposizione.

Salvini afferma: 'I decreti a gennaio'

Non solo Quota 100 e reddito di cittadinanza ma tra le misure contenute nel maxi-emendamento anche il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali con aliquote a scaglioni del 16, del 20, e del 35 %, tassazione al 7% per i pensionati che scelgono di tornare al sud, lo stop alla rivalutazione degli assegni pensionistici, taglio dei premi Inail e l'Iva al 4 % per cracker e fette biscottate.

Con l'approvazione della manovra da parte del Senato è stato compiuto un altro passo fondamentale e adesso, si attende il passaggio della Legge di Bilancio alla Camera. Particolare soddisfazione è giunta anche da parte del segretario federale della Lega Matteo Salvini che ha affermato: "Siamo stanchi ma contenti", aggiungendo che i decreti sulla Quota 100 e sul reddito di cittadinanza arriveranno a gennaio.