I nuovi aggiornamenti sulle Pensioni ad oggi 21 dicembre 2018 si concentrano sull'iter legislativo della legge di bilancio 2019, con la fiducia richiesta al Senato e lo slittamento dei decreti su Quota 100 e reddito di cittadinanza a gennaio. Nel frattempo dal Governo proseguono le dichiarazioni in merito ai provvedimenti in corso d'approvazione, mentre l'opposizione critica fortemente l'impostazione della Manovra.

Manovra: i decreti per la quota 100 ed il Reddito di cittadinanza slittano a gennaio

L'esecutivo presenterà nella metà di questo pomeriggio il cosiddetto "maxiemendamento" alla Manovra, con il quale verranno implementati gli accordi derivanti dalla conclusione della trattativa tra Roma e Bruxelles.

Un passaggio sul quale calerà anche la fiducia in Senato, con la forte protesta dell'opposizione. Il voto è previsto per questa notte, in modo da poter garantire l'approvazione della finanziaria ed evitare l'avvio di un esercizio provvisorio del bilancio. Ma la calendarizzazione appena esposta produce inevitabilmente delle conseguenze anche sui decreti riguardanti la riforma delle pensioni e del welfare. Infatti, in base alle ultime indiscrezioni di stampa, i decreti sulla nuova quota 100 e sul reddito di cittadinanza dovrebbero arrivare all'attenzione del Consiglio dei Ministri nei primi giorni di gennaio.

Il Fact Checking del Ministro Di Maio sulle cose fatte

Nella giornata di ieri al centro della scena politica si è invece registrata la spunta dell'elenco delle cose fatte ad opera del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il quale ha fatto il punto della situazione sulle misure "entrate nella legge di bilancio" tra cui le uscite flessibili, il reddito di cittadinanza, il taglio degli assegni d'oro e l'aumento delle pensioni d'invalidità e delle minime.

Secondo l'esponente pentastellato si tratta solo di un inizio, visto che l'azione di riforma del Governo proseguirà anche nel corso del 2019.

La nuova lite tra Salvini e Boeri

All'interno del nostro approfondimento di ieri vi abbiamo riportato le dichiarazioni di critica rilasciate dal Presidente dell'Inps Tito Boeri rispetto alla riforma delle pensioni ed al taglio agli assegni più alti.

Non si è fatta però attendere la replica del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che chiede all'economista di lasciare il proprio posto. "Da mesi Boeri rema contro il Governo e disinforma gli italiani, difendendo una legge sciagurata come la Fornero", spiega l'esponente leghista. "Perché per coerenza non si dimette e si candida alle primarie del Pd?

Noi andiamo avanti sulla via del diritto al lavoro e alla pensione, problemi che evidentemente Boeri non ha", conclude il Vice Premier.

Pensioni d'oro: per Tria il prelievo sarà temporaneo

Nel frattempo il Ministro dell'Economia Giovanni Tria è tornato a commentare la delicata questione del taglio agli assegni più alti, entrando nei dettagli del provvedimento. Secondo l'esponente del Governo giallo - verde "parliamo di pensioni non basse, ma innanzitutto si tratta di un provvedimento temporaneo, anche perché se non lo fosse sarebbe incostituzionale". Il rappresentante del Mef sottolinea quindi che ai destinatari della misura "si chiedono un po' di sacrifici, ma non molti". Mentre in merito alle motivazioni alla base della decisione che ha portato ad attuare il provvedimento Tria ha spiegato che "quando si fa una redistribuzione del reddito, siccome non si creano soldi dal nulla, bisogna fare una scelta politica".

Il Ministro ha quindi accennato a come verranno utilizzate le risorse raccolte, indicando che saranno destinate a facilitare il pensionamento di coloro che vivono situazioni di disagio o che sono rimasti bloccati nella rigidità delle regole attuali, come nel caso della quota 100.

Il pressing dei Dem: sbugiardate le promesse

I numeri della Manovra "smentiscono, ancora una volta, le dichiarazioni dei vicepremier Di Maio e Salvini". Lo afferma il Segretario del PD Lombardia Vinicio Peluffo, riportando i dati relativi ai provvedimenti in corso di approvazione con la legge di bilancio 2019. "Una manovra senza visione esito di una guerra infelice e dannosa con Bruxelles. Una legge di bilancio che sbugiarda anche le generose promesse elettorali e quel gesto di sfida dal balcone di Palazzo Chigi, visto che per trovare le risorse necessarie il Governo ha ridotto i fondi disponibili sul 2019 per il reddito e la pensione di cittadinanza (2 miliardi in meno) e 2,7 miliardi di quelli destinati alla controriforma delle pensioni (la cosiddetta quota 100)", ha quindi concluso l'esponente Dem.