Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi, 16 dicembre 2018, vedono proseguire le trattative tra Italia e Unione europea in merito alla legge di bilancio ed alle misure di pensionamento anticipato tramite quota 100, oltre che per il reddito di cittadinanza. Nel frattempo, dalla maggioranza si conferma anche l'intenzione di proseguire con i tagli agli assegni d'oro, mentre dall'opposizione si critica fortemente l'efficacia dei nuovi provvedimenti.
Pensioni flessibili e Quota 100: nel weekend proseguono le trattative
Nella giornata di ieri, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'economia Giovanni Tria sono rientrati nella capitale, ma la trattativa con Bruxelles è proseguita ad oltranza al fine di trovare un compromesso in grado di evitare l'avvio della procedura d'infrazione (sulla quale la Commissione UE deciderà entro il 19 dicembre).
Le ultime indiscrezioni di stampa evidenziano una prosecuzione del dialogo, pur restando ancora in essere i nodi tra le controparti, oltre che internamente alla maggioranza.
D'altra parte, né la Lega né il Movimento 5 Stelle sembrano intenzionati a fare ulteriori passi indietro rispetto ai propri cavalli di battaglia, ovvero le pensioni anticipate tramite la quota 100 e il reddito di cittadinanza. Dall'UE sembra preoccupare in particolar modo proprio la controriforma della legge Fornero, visto l'impatto sui conti nel lungo periodo. Resta il fatto che la soluzione tecnica dovrà arrivare necessariamente entro lunedì, visto che successivamente dovrà ottenere il via libera dal governo e quindi dal Parlamento, mentre sullo sfondo resta sempre la questione del rapporto deficit/pil.
Per i conteggi della Commissione europea, mancano ancora all'appello 4-5 miliardi di euro; risorse difficili da trovare senza effettuare nuovi tagli alle pensioni flessibili e al reddito di cittadinanza.
Salvini (Lega): pronto ad un accordo sul taglio agli assegni d'oro
Nel frattempo prosegue anche la discussione sul taglio ai cosiddetti assegni d'oro.
Nella giornata di ieri, infatti, è arrivata una netta apertura da parte dell'ala leghista della maggioranza ed in particolare dal ministro dell'interno. "Se dico che ci sarà l'accordo, ci sarà. Lasciateci lavorare", ha evidenziato Matteo Salvini, spiegando che "stiamo parlando di pensionati che prendono sui 5mila euro netti al mese.
A questi dico che se hanno versato i contributi per queste mega pensioni nessuno gliele tocca", mentre "se qualcuno prende 5, 6, 7, 10mila euro al mese non coperti da contributi darà il suo aiuto a chi non ce la fa, perché la stragrande maggioranza dei pensionati italiani è stata massacrata dai governi precedenti".
Di Maio (M5S): sul reddito di cittadinanza c'è la firma della Lega
Anche il ministro del lavoro Luigi Di Maio è intervenuto in merito alla discussione in corso, ed in particolare sul caso del reddito di cittadinanza e delle perplessità che sono state evidenziate dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti rispetto all'efficienza della misura. A tal proposito, il vicepremier ha spiegato di aver firmato il contratto con Salvini nel quale ci sono il reddito di cittadinanza, le pensioni minime più alte, gli aiuti ai lavoratori, avendo eliminato i contratti precari: "noi dobbiamo andare avanti su questa direzione perché se aiutiamo le persone in difficoltà riparte tutta l'economia".
Invece, in merito alla discussione in corso con Bruxelles, l'esponente pentastellato ha chiarito di voler arrivare ad un accordo solo nel caso in cui si riuscirà a mantenere le promesse fatte agli italiani. Non ci sarebbe quindi il rischio di lasciare indietro misure importanti come i nuovi assegni di welfare o la flessibilità previdenziale, ma nemmeno gli aumenti alle minime o gli aiuti alle imprese.
Gasparri (Fi): con nuove pensioni anticipate decurtazioni e massacro sociale
In merito alla nuova riforma delle pensioni ed alle uscite anticipate tramite la quota 100, il senatore Maurizio Gasparri ha lanciato l'allarme rispetto alla situazione che si verrà a creare. "Le finestre sono poche e chi dalla finestra volesse fare il salto verso la pensione anticipata, subirà decurtazioni del 20, 30 o del 50 percento.
Un massacro sociale", ha spiegato l'esponente di Forza Italia.
Ma simili preoccupazioni emergono anche per il nuovo reddito di cittadinanza che: "non c'è e non ci sarà. Ci sarà qualcosa come nel passato per poche centinaia di migliaia di persone. Difatti, sono stati prorogati vecchi istituti di assistenza varati da governi precedenti".