Il famigerato meccanismo della quota 100 potrebbe arrivare con un decreto a parte dopo l'approvazione della nuova Legge di Stabilità 2019. Intanto, l'esecutivo sembra aver confermato la proroga dell'Opzione Donna e del cosiddetto Ape Sociale al fine di dare la possibilità ai lavoratori che difficilmente riescono a maturare i 38 anni di versamenti contributivi di anticipare l'uscita.
Il Governo mira alla riduzione del deficit
Resta in campo anche l'ipotesi sulle finestre mobili formulata dall'esecutivo al fine di contenere la spesa pensionistica e strappare una risposta definitiva da parte della Commissione Europea.
Il Premier Conte, infatti, è ancora in fase di trattativa sulla riduzione a 2,04 % del deficit rispetto al 2,4 % inizialmente previsto. Con molta probabilità, il Governo giallo-verde potrebbe scegliere di tagliare la spesa di circa 7 miliardi di euro anche se appare ormai confermata l'ipotesi che la Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza tanto sbandierato dal Movimento 5 Stelle non verranno toccate. La Commissione Europea, però, continua a considerare insufficiente l'operato del Governo Conte e potrebbe chiedere ulteriori rinunce.
La Quota 100 slitta per gli statali
Stando a quanto affermato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", il sistema della Quota 100 potrebbe partire dalla prossima primavera e il numero dei potenziali beneficiari ammonta a circa 300-350 mila.
Resta confermato anche il sistema delle finestre mobili che prevede un posticipo di tre mesi dalla maturazione dei requisiti (62 anni di età anagrafica e 38 anni di contribuzione) per i dipendenti del settore privato. Discorso assai diverso, invece, per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, i quali dovranno aspettare fino a luglio per accaparrarsi la pensione anticipata: per questa categoria di lavoratori, il sistema delle finestre richiede un ulteriore preavviso di pensionamento di tre mesi.
Tale sistema, infatti, consentirebbe al Governo di controllare la spesa pensionistica. Inoltre, per tutti coloro che sceglieranno il pensionamento anticipato, è previsto il divieto di cumulo fra redditi di pensione e redditi di lavoro oltre i cinque mila euro per un massimo di cinque anni. L'esecutivo, inoltre, ha confermato la proroga del regime sperimentale donna e dell'Ape Sociale fino al 31 dicembre 2019 al fine di garantire una copertura previdenziale alle lavoratrici e ai lavoratori più economicamente svantaggiati che difficilmente raggiungono i 38 anni di contributi.