Le ultime novità ad oggi 3 dicembre 2018 sulle Pensioni anticipate e sul reddito di cittadinanza vedono arrivare nuovi aggiornamenti dalla discussione parlamentare ed in particolare dagli emendamenti presentati dal Governo. Purtroppo al momento non vi sono riferimenti diretti alle due misure, ma solo indiretti (attraverso il potenziamento delle assunzioni nei centri per l'impiego). Secondo quanto affermato dalla maggioranza, la tematica verrà affrontata durante l'esame della legge di bilancio in Senato, stante l'attuale ricerca di una quadra rispetto alle richieste in arrivo dall'Unione europea.

Nel frattempo dall'opposizione arrivano nuove critiche all'impostazione dei provvedimenti inseriti nel contratto giallo-verde ed al rischio d'impoverimento per il Paese, mentre dai Comitati si sottolinea quanto già indicato negli scorsi giorni in merito alle vicende parlamentari.

Manovra 2019, dagli emendamenti del Governo mancano ancora quota 100 e reddito di cittadinanza

L'esecutivo ha presentato nella giornata di ieri una cinquantina di emendamenti alla Manovra, ma le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza non sono stati toccati direttamente. È quanto emerge dalla discussione parlamentare alla Camera, dove i tempi stringono soprattutto rispetto alla tabella di marcia che normalmente è seguita per la legge di bilancio.

L'unico riferimento ai due provvedimenti chiave del contratto giallo - verde va all'assegno di cittadinanza ed in particolare alla sua premessa operativa, ovvero al potenziamento dei centri per l'impiego che vedranno arrivare 4mila nuove assunzioni, finalizzate al rilancio della ricerca attiva di un lavoro per coloro che risulteranno percettori del beneficio di legge.

Riforma pensioni e LdB2019: il Governo tratta con l'UE sul 2%

Nel frattempo l'esecutivo prosegue la trattativa con l'Unione europea in merito al rapporto tra deficit e Pil previsto con la Manovra. La discussione sembra incentrarsi su richieste tecniche al 2% (contro le prime stime al 2,4%), mentre l'esecutivo vorrebbe limitare il margine di riduzione allo 0,2%.

È su questo elemento che si basa il rinvio al Senato delle proposte d'intervento sul superamento della legge Fornero tramite la Quota 100 e sull'avvio del reddito di cittadinanza. Anche per quanto riguarda il taglio agli assegni d'oro al momento non ci sono aggiornamenti legati agli emendamenti, che hanno invece toccato argomenti come un ulteriore taglio dell'Imu sui capannoni e la riduzione delle liste d'attesa nella sanità.

Bagnai (Lega) conferma le coperture per gli assegni minimi

In merito invece al tema degli assegni più bassi arrivano nuove conferme dall'area leghista ed in particolare dal Presidente della Commissione Finanza del Senato. Secondo quanto riportato da Alberto Bagnai durante un'intervista rilasciata per la Rai, all'interno della legge di bilancio ci saranno le coperture per l'innalzamento delle pensioni minime a 780 euro al mese.

In merito però all'orientamento definitivo della nuova Manovra, lo stesso Parlamentare sembra prendere tempo, spiega di attendere al Senato "la Legge di Bilancio: cosa vuole il Governo lo saprò allora".

Labriola (Fi): sulle pensioni il Paese è a rischio impoverimento

Dall'opposizione proseguono invece le critiche all'approccio mostrato dal Governo in merito al comparto previdenziale. Secondo l'On. Vincenza Labriola (Forza Italia) è importante che "sulle pensioni il Governo si fermi, rischiamo l'emorragia di chi lascia il nostro Paese per godersi la pensione all'estero. I dati parlano chiaro sono centinaia di migliaia gli italiani che decidono di lasciare l'Italia per incassare le pensioni all'estero e il trend è in aumento".

La parlamentare ha quindi evidenziato che si sono già trasferiti oltre 370mila pensionati, tanto che l'Inps già oggi versa più di 700 milioni di euro all'estero per gli assegni degli espatriati. Un fenomeno che mette in luce il rischio di impoverimento per il Paese. "Per questo prima di fare manovra in deficit per l'assistenzialismo, dobbiamo aver ben presente le dinamiche sociali che si muovono intorno al tema delle pensioni, non possiamo rischiare che l'emorragia dei pensionati, a causa di questa manovra, diventi strutturale impoverendo il nostro Paese", ha concluso Labriola.

Armiliato (CODS): dalla Camera conferme sul mancato trattamento della questione previdenziale

La fondatrice del Comitato Opzione Donna Social ha commentato gli ultimi sviluppi parlamentari evidenziando che la riforma del comparto pensionistico annunciata dal Governo risulta rimandata al Senato.

"Dal Transatlantico ci arrivano le conferme che la questione previdenziale non è mai stata trattata in Commissione Lavoro se non in maniera trasversale, così come già al Senato, come abbiamo avuto modo di venire a conoscenza a seguito di quanto ci ha raccontato qualche giorno fa l’amico Mauro D'Achille, dopo aver incontrato il Senatore Tommaso Nannicini". Secondo Orietta Armiliato per questo motivo "si capisce l’imbarazzo di alcune parlamentari che alla richiesta di dettagli sull’argomento, ancorché interrogate direttamente cioè ‘de visu’, hanno risposto rimandando ad altri o smarcandosi e adducendo una mancata specifica competenza sulla materia".