Si attende ancora la bollinatura del decreto da parte della Ragionieria generale dello Stato e la successiva firma del Presidente della Repubblica. Intanto, emergono nuovi particolari sui costi che comporteranno le misure in materia previdenziale come Quota 100 e reddito di cittadinanza.

Quota 100 costerà 3,7 miliardi per il primo anno

Come riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 ore", infatti, nel 2019 il meccanismo di Quota 100 comporterà un costo di circa 3,7 miliardi di euro; una cifra abbastanza diversa e piuttosto inferiore rispetto a quanto preventivato dal Governo Conte durante la redazione della nuova Legge di Bilancio: inizialmente, sono stati messi a bilancio circa 6,7 miliardi di euro che non hanno convinto affatto la Commissione Europea, la quale ha bocciato la manovra finanziaria.

Dopo lunghi giorni di trattative, infatti, l'esecutivo giallo-verde è riuscito a strappare il via libera da Bruxelles diminuendo i costi fino a 3,7 miliardi grazie all'introduzione di alcuni paletti che limitano la platea dei potenziali beneficiari.

Il sistema delle finestre mobili e il divieto di cumulo sono serviti a contenere i costi richiesti dalla misura ma nello stesso tempo migliaia di lavoratori potranno lasciare in anticipo l'attività lavorativa. Si tratta di circa 490 mila soggetti che a partire da aprile potranno richiedere l'agognato pensionamento: per i dipendenti privati la prima finestra si aprirà ad aprile mentre i dipendenti della Pubblica Amministrazione dovranno aspettare fino al primo agosto visto che dovranno dare un preavviso di pensionamento di sei mesi.

Inoltre, non si potranno cumulare redditi da pensione con altri redditi derivante da attività lavorativa.

430 milioni serviranno per l'operazione Tfs

Sempre come riferito da "Il Sole 24 ore", alla spesa di 3,7 miliardi vanno aggiunti circa 430 milioni di euro da destinare all'operazione di anticipo del Trattamento di Fine Servizio per i dipendenti pubblici che sarà effettuato attraverso l'erogazione di un prestito bancario con interessi a carico dello Stato mentre altri 400 milioni serviranno per la proroga del regime sperimentale donna, per l'Ape Sociale e le altre misure riservate ai lavoratori precoci.

Tuttavia, Quota 100 sarà una misura in via sperimentale che entrerà in vigore solo per un triennio e assieme agli altri interventi contenuti nel maxi decreto unico comporterà un costo pari a 48 miliardi e 234 milioni di euro fino al 2028 ma nello stesso tempo consentirà il pensionamento anticipato a 2 milioni di italiani. La precedente Riforma Fornero, però, non sarà abolita del tutto e la Quota 100 costituirà solo una deroga alla precedente legge pensionistica.