Come ormai tanti sanno, la Legge di Stabilità 2019 è stata approvata dal Parlamento; un passo che costituisce un importante successo per il Governo Lega-stellato. Di fondamentale importanza, sono le misure in materia previdenziale che dovranno entrare in vigore a breve: si tratta della Quota 100 volta a superare la tanto odiata Riforma Fornero e del cosiddetto reddito di cittadinanza per aiutare i disoccupati in difficoltà.

Decreti ancora in ritardo

Tuttavia, i decreti sugli interventi dovrebbero essere emanati entro i primi giorni di gennaio anche se il Consiglio dei Ministri non ha ancora approvato nessun provvedimento.

Ciò, potrebbe causare notevoli ritardi e penalizzare molti lavoratori che si accingono a richiedere la pensione anticipata. Intanto, a partire dal primo gennaio 2019 sono scattati gli adeguamenti dei requisiti alla speranza di vita che ha determinato l'ulteriore aumento dell'età pensionabile di cinque mesi. Tale aumento, avrebbe dovuto essere bloccato dal decreto sulla Quota 100 che ancora non è pronto: difatti, il Governo dovrà preoccuparsi di ridurre i cinque mesi in sede di approvazione del decreto.

A preoccupare, anche i tempi di attuazione della Quota 100. Dopo i decreti, infatti, i lavoratori che dovranno presentare la domanda di pensionamento, dovranno attendere le circolari dell'Inps; cosa che potrebbe posticipare l'arrivo dei primi assegni previdenziali per circa 200 mila dipendenti del settore privato, i quali potranno richiedere l'uscita anticipata già dal primo aprile.

Il problema non sussiste per i dipendenti della Pubblica Amministrazione per i quali occorrono tempi più lunghi visto che, dovranno attendere fino al prossimo luglio.

Probabile avvio dell'Opzione Donna a giugno

Ulteriori problematiche nascono anche su altre misure in materia previdenziale come l'Ape Sociale a favore dei soggetti più economicamente svantaggiati e il regime sperimentale donna per il pensionamento anticipato delle lavoratrici.

Si tratta di due misure già scadute il 31 dicembre 2018 per le quali il Governo giallo-verde aveva previsto una proroga fino al 31 dicembre 2020. Per conoscere i nuovi criteri di accesso delle due misure, infatti, bisogna attendere il decreto e per utilizzarle si dovrà aspettare ancora: la cosiddetta Opzione Donna volta a garantire il pensionamento anticipato a partire dai 58 anni di età con 35 anni di versamenti contributivi ma con ricalcolo con il metodo contributivo potrebbe partire a giugno.