"Le aspettative di un discreto rimpiazzo di neo-pensionati sono modeste", lo ha dichiarato l'esperto di previdenza molto vicino alla Lega Alberto Brambilla secondo il quale il famigerato meccanismo della Quota 100 non favorirebbe le assunzioni oltre alla previsione di una produzione industriale in netto calo.

Brambilla critica Quota 100

Stando alle previsioni del Centro Studi Itinerari Previdenziali, infatti, per il 2019 il Pil potrebbe essere al di sotto dello 0,4% con effetti negativi anche per quanto riguarda la produzione industriale che potrebbero penalizzare anche lavoratori e imprese.

Come ormai noto, il sistema delle quote (entrato in vigore in via sperimentale) consentirà a migliaia di lavoratori il pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi e, considerato che nel triennio potrebbero richiedere il pensionamento circa 300 mila persone, la misura comporterebbe un costo pari a 30-33 miliardi di euro con una durata media dell'anticipo tra 1,4 anni e 4,5 anni. Tuttavia, nell'ipotesi elaborata dallo stesso Brambilla rientrerebbe anche il regime sperimentale donna e la pensione anticipata secondo le regole dettate dalla precedente Riforma Fornero, ovvero, 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica.

Inoltre, stando a quanto riporta "Fanpage", se il meccanismo della Quota 100 non verrà prolungato alla scadenza, gli effetti potranno esaurirsi nel 2026. Lo stesso Alberto Brambilla, infatti, sostiene che i dipendenti del settore privato che hanno presentato domanda di prepensionamento ammontano a 53 mila e che i giovani che avranno la possibilità di entrare nel mondo del lavoro per sostituire i lavoratori uscenti è pari al 10% o forse anche meno.

Rischio di pagare lo stipendio doppio

Quanto ai lavoratori autonomi, invece, si potrà concretizzare il rischio che, nonostante abbiano richiesto il pensionamento anticipato, possano continuare a svolgere l'attività professionale o di impresa intestando l'esercizio ad altri familiari. Lo stesso Brambilla, si è espresso anche per quanto concerne i lavoratori appartenenti al pubblico impiego le quali istanze ammontano a 30.500: "Andranno a sguarnire settori vitali come la scuola, la sanità e anche l'Inps, per questi la palla passa al governo. Certo che per far lavorare i giovani, dover pagare uno stipendio doppio non pare un grande affare", ha concluso l'esperto di previdenza.