I grandi esclusi dalla pensione anticipata a quota 100 sono proprio gli esodati, i licenziati e i cessati: necessiterà un intervento ad hoc nella prossima Manovra finanziaria per permettere l'uscita di quanti siano rimasti senza lavoro e senza pensione, braccati dall'aumento dei requisiti della riforma delle Pensioni di Elsa Fornero. Secondo i calcoli diramati, sarebbero circa seimila i contribuenti che rientrano in questa situazione, aggravata dal fatto che nella legge di Bilancio 2019 non ha trovato spazio la nona legge di Salvaguardia. E proprio i rappresentanti dei lavoratori esodati hanno alzato la voce contro il Governo per le ragioni di uscita, dato che anche il raggiungimento dei contributi necessari per la pensione a quota 100 appare improbabile.
Ma il Comitato "Esodati, Licenziati e Cessati" sta avanzando anche la propria proposta per permettere, nel giro di tre anni, il raggiungimento della pensione dei propri rappresentati.
Pensioni anticipate: esodati fuori dalla Manovra di uscita per quota 100
Infatti, prima che il Governo varasse le misure di pensione anticipata a quota 100, di uscita con proroga dell'opzione donna e delle nuove modalità di pensione anticipata con i requisiti della riforma Fornero, gli esodati speravano in una nuova legge di Salvaguardia che potesse andare incontro alle esigenze di uscita dei lavoratori. Così non è stato e adesso la soluzione passerebbe portando al 31 dicembre 2021 il termine per mandare in pensione tutti i lavoratori penalizzati dalla riforma Fornero.
Infatti, come si legge sul quotidiano Il Messaggero, il Comitato sta portando avanti la data di fine 2021 come termine entro il quale dovranno essere raggiunti tutti i requisiti pensionistici secondo il previgente regime. Ma, oltre al termine temporale, il Comitato avanza anche la richiesta di ripristino della legge Sacconi, ovvero di tornare all'età di uscita per la pensione di vecchiaia a 65 anni.
Pensioni anticipate a quota 100 e uscita esodati: ultime novità di oggi su proposta uscita a 65 anni
Tale limite di età, maggiore rispetto ad una buona parte dei lavoratori in uscita con la pensione anticipata a quota 100, permetterebbe di andare incontro anche a molte lavoratrici rimaste senza lavoro e penalizzate dai requisiti della riforma delle pensioni di Fornero.
In particolare, con una proposta di questo tipo si andrebbero a salvaguardare tutte le donne nate entro il mese di aprile del 1958 che puntino ad andare in pensione con la vecchiaia. Ad oggi, il Comitato individua le responsabilità di Governo per le mancate misure riguardanti le pensioni degli esodati: alla base ci sarebbe la mancanza di fondi a favore della categoria elettoralmente meno significativa, proprio quella degli esodati. Ma il Comitato individua anche nella ripugnanza esasperata, soprattutto del Movimento 5 Stelle più che della Lega di Matteo Salvini, nei confronti dei lavoratori ricadenti nel sistema pensionistico retributivo (come molti degli esodati).