Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 25 marzo 2019 vedono proseguire la discussione parlamentare sulla quota 100 e sulla nuova flessibilità previdenziale, con gli occhi puntati sull'ultima verifica del decretone presso il Senato. Nel frattempo da un nuovo dossier dell'Eurostat emergono preoccupazioni in merito al peso della previdenza sui conti pubblici, con particolare riferimento al costo sostenuto per gli assegni di reversibilità. Infine, dal Governo arrivano nuovi commenti rispetto al problema dell'invecchiamento della popolazione.

Riforma pensioni, la Q100 al rush finale in Parlamento

Mentre l'Inps ha comunicato che le richieste di accesso alle pensioni anticipate tramite la quota 100 hanno superato le 100mila unità, in Senato si giunge al rush finale per la conversione definitiva in legge del provvedimento. Infatti, entro il termine della nuova settimana il cosiddetto "decretone" dovrà necessariamente arrivare all'approvazione definitiva. Dopo il via libera alla Camera in seconda lettura, manca la terza verifica in Senato, che appare però solo un'ultima formalità. L'esame dovrebbe quindi confermare tutte le ultime novità introdotte a Montecitorio nell'ultimo passaggio, con l'attività parlamentare che si dovrà concludere entro il prossimo 29 marzo 2019.

Rapporto Eurostat: l'Italia spende il doppio della media UE per la reversibilità

Nel frattempo dai tecnici internazionali arriva un nuovo avvertimento in merito ai costi del sistema previdenziale pubblico ed in particolare all'istituto della reversibilità. Secondo quanto indicato all'interno di un nuovo rapporto prodotto dall'Eurostat la spesa in Italia per gli assegni di reversibilità nel periodo d'esame (corrispondente all'anno 2017) è circa il doppio di quella sostenuta mediamente negli altri Paesi europei.

In particolare, l'opzione pesa per circa 45 miliardi di euro (il 2,6% del Pil, contro una media UE dell'1,3%). Il dato sarebbe influenzato, in tutta evidenza, anche dalla scarsa partecipazione al mondo del lavoro da parte del pubblico femminile, un gender gap che evidentemente produce effetti negativi anche una volta raggiunta l'età di quiescenza.

Salvini (Lega) preoccupato per la crisi demografica

Dal Governo arrivano nuovi commenti sul tema dell'invecchiamento della popolazione. Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha fatto il punto della situazione durante il Forum di Cernobbio, esprimendo le proprie preoccupazioni sul futuro del Paese. "Se non vengono al mondo figli tra trent'anni, se il trend demografico continua così, nel 2050 l'Italia non c'è più: sarà un enorme casa di riposo". Anche per questo il Vice Premier considera normale il sostegno alla famiglia ed alla genitorialità.