I sindacati hanno sospeso lo sciopero inizialmente previsto per il 17 maggio, poiché è stato trovato l'accordo. Finalmente, infatti, sono stati annunciati norme di favore per i precari storici, nuovi concorsi a cattedra ordinari, e soprattutto un aumento dei fondi previsti per i nuovi contratti. Resta ora soltanto da aspettare che al Miur questi impegni politici, firmati all'alba da Conte e dal ministro dell'Istruzione Bussetti, vengano tradotti in atti effettivi.

Inoltre, se tutto sarà confermato, sembrano del tutto superate le costose abilitazioni previste in passato

I punti principali dell'accordo

L'accordo tra governo e sindacati fa tornare, almeno in teoria, il sereno tra i due schieramenti. La firma è arrivata proprio questa mattina, all'alba, dopo una lunga nottata di trattative. Il premier Conte e il Ministro dell'Istruzione Bussetti hanno dunque finalmente confermato l'impegno del governo nel prendere queste iniziative.

Nello specifico, ora dovrebbe essere avviata una nuova stagione di concorsi per 66000 cattedre totali. Inoltre è stata confermata la creazione di una corsia di preferenza per stabilizzare quei precari che attendono il posto da anni, cominciando da coloro che hanno già tre anni di attività.

Per attuare questo punto, si sta pensando a quote di riserva nelle selezioni e ingressi con agevolazioni, anche grazie a "super punteggi a titoli".

In aggiunta ai 1,7 miliardi di euro, già stabiliti dalla manovra 2019, il governo si è assunto anche l'impegno di trovare maggiori risorse per il rinnovo dei contratti. Con questi elementi, i sindacati hanno deciso di sospendere lo sciopero inizialmente previsto per il 17 maggio.

Nuovi concorsi e maggiori risorse per i contratti

Sul tavolo sembrano già pronti a partire due concorsi ordinari: il primo da 16.959 posti per le scuole d'infanzia e le primarie, il secondo da 48.536, invece per scuole medie e superiori. Al primo potranno partecipare anche i laureati in scienze della formazione e coloro che hanno preso il diploma magistrale entro il 2001/2002, compresi coloro rimasti fuori dalla procedura da 10mila posti dell'anno scorso.

Per il secondo invece potranno partecipare tutti quei laureati che hanno conseguito 24 Cfu in materie antropologiche, psicologiche e pedagogiche. A tutti gli effetti, insomma, c'è stato l'abbandono delle costose e innumerevoli abilitazioni necessarie in passato.

Tramite la legge di bilancio di quest'anno, inoltre, ai lavoratori della Scuola sarà garantito il mantenimento dell'elemento perequativo previsto dal precedente Ccnl. La volontà del Governo sarebbe quella di recuperare, nel prossimo triennio, la perdita del potere d'acquisto degli stipendi avvicinandoli il più possibile a quelli dei colleghi europei.