Con una comunicazione ufficiale da parte dell'Inps dello scorso 24 maggio, al Cndcec è arrivata la conferma dell'avvenuta abilitazione per i commercialisti iscritti all'albo, riguardante la trasmissione all’Inps dei documenti relativi alla richiesta di assegni per il nucleo familiare. La novità che lo stesso Istituto previdenziale aveva anticipato proprio al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili (Cndcec) era attesa da tempo, dopo che il consigliere nazionale di categoria, Roberto Cunsolo ne aveva sollecitato l'avvio durante un tavolo di discussione tra Cndcec ed Inps lo scorso 16 aprile.
La notizia è riportata dal noto quotidiano politico-economico "Italia oggi" nell'edizione di oggi 27 maggio 2019.
Cosa cambia adesso?
Gli istituti di ricezione e trasmissione all'Inps delle istanze relative agli assegni del nucleo familiare, cioè gli Anf, da parte dei datori di lavoro verranno affiancati alla trasmissione telematica diretta da parte del lavoratore o con l'ausilio di intermediari abilitati come lo sono i patronati. La novità è molto importante perché è rivolta verso il sistema della semplificazione dopo che l'Inps, con decorrenza 1° aprile 2019, ha confermato come le domande di assegno per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti del settore privato (ad esclusione del settore agricolo), debba essere inoltrate all'Istituto esclusivamente attraverso il canale telematico.
Infatti la nuova modalità di presentazione, come largamente anticipato dall'Inps attraverso la circolare n° 45 del 22 marzo scorso, può avvenire, sempre telematicamente, attraverso differenti canali:
- Via internet tramite i servizi on line per lavoratori abilitati in possesso di Spid;
- Via Internet tramite i servizi telematici per lavoratori in possesso di pin dispositivo;
- Via Internet per i titolari della carta nazionale dei servizi;
- Avvalendosi dei servizi di patronati o professionisti abilitati.
La novità relativa all'abilitazione di commercialisti ed esperti contabili parte dal fatto che in origine, sembrava che l'apertura dell'Inps all'inoltro di questa documentazione tramite patronato, fosse l'unica prevista, precludendo ed escludendo da questa possibilità professionisti del settore come lo sono a tutti gli effetti commercialisti ed esperti contabili, o anche gli avvocati.
La marcia indietro dell'Inps
Probabilmente dopo segnalazioni,. richieste e pressioni da parte dell'Ordine, l'Inps ha rivisto la posizione facendo marcia indietro sull'esclusività data ai patronati in materia Anf. In pratica, nonostante la normativa vigente nonché la prassi comune, prevede in capo ai patronati l'istituto dell'assistenza dei lavoratori in materia previdenziale ed anche assistenziale, per quanto concerne gli Anf, tali prestazioni vengono erogate a cura dei datori di lavoro che devono essere in prima persona coinvolti nella pratica di raccolta, facendo tutto da soli o avvalendosi dei loro intermediari abilitati, cioè proprio i commercialisti e gli esperti contabili.