"Hanno cercato di farci dire che siamo contro Quota 100 e reddito di cittadinanza, noi non siamo contro, ma vorremmo correggere gli errori", lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, chiedendo un tavolo di confronto con il governo gialloverde al fine di discutere sui correttivi da apportare alla misura tanto ambita da migliaia di lavoratori italiani.

Barbagallo chiede correttivi su Quota 100

Come ormai noto, la misura che introduce il meccanismo delle quote consente di anticipare l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica, unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi; un intervento introdotto nel cosiddetto decretone, per il quale sono stati stanziati circa 3,4 miliardi di euro nella nuova Legge di Stabilità.

Tuttavia, per le parti sociali, Quota 100 potrebbe comportare alcuni malcontenti, soprattutto per i lavoratori appartenenti al settore privato e per questo motivo avrebbero chiesto nuovi correttivi all'esecutivo.

Rischio di creare nuovi esodati

Intervenuto in Piazza Maggiore a Bologna, infatti, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, avrebbe chiesto all'esecutivo un nuovo incontro per contrattare sulle modifiche da apportare alla misure. "Noi siamo pronti a sederci intorno a un tavolo, dal governo battano un colpo", spiega ancora il sindacalista secondo il quale occorrerebbe fare una distinzione fra l'assistenza e la previdenza. Stando a quanto affermato dalla Uil, infatti, sia Quota 100 che reddito di cittadinanza sono due misure che non funzionano e andrebbero aggiustate: gli interventi in materia previdenziale contengono una serie di paletti che andrebbero eliminati e molte persone arrivano a prendere 150 euro.

Inoltre, si crea il rischio di creare nuovi esodati che potrebbero essere il frutto di una riforma previdenziale ''ingiusta''.

Dopo i lavoratori salvaguardati con le precedenti clausole di tutela, molte persone rischierebbero di rimanere fuori dalla Quota 100, misura fortemente voluta dalla Lega, a causa del vincolo imposto dei 38 anni di anzianità contributiva: la riforma prevede il raggiungimento di tale requisito assieme ai 62 anni di età anagrafica, ma il requisito imposto e a cui fare riferimento è quello riguardante i 35 anni di contributi effettivamente versati anche in caso di riscatto agevolato degli anni di laurea.

Tuttavia, si sta registrando un alto numero di domande che potrebbero lasciare fuori molti lavoratori del settore privato.

Come riporta anche il quotidiano Il Corriere della Sera, il segretario della Cgil Maurizio Landini, invece, si sarebbe soffermato anche sulla chiusura dei porti predisposta dal segretario federale della Lega Matteo Salvini invitandolo a chiudere le sedi di Casapound.