Non ci sono buone notizie per tutti coloro che sperano in una riforma pensionistica volta ad azzerare in via definitiva la tanto odiata Riforma Fornero entrata in vigore nel 2012. Dopo l'approvazione della Quota 100, infatti, è ipotesi dell'Esecutivo giallo-verde completare l'assetto del sistema previdenziale italiano con l'entrata in campo della Quota 41 per tutti.

Come ormai noto, il famigerato sistema delle quote è una misura in via sperimentale solo per un triennio e, a partire dal 2022, potrebbe essere sostituita con Quota 41 al fine di coinvolgere una più ampia platea di beneficiari.

La misura, infatti, inizialmente prevista per i lavoratori precoci, potrebbe garantire la copertura previdenziale a tutti i lavoratori dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni sull'assegno pensionistico.

Quota 100 e Rdc costano 133 miliardi

Tuttavia, l'ipotesi resta ancora in bilico visto che i conti pubblici non lasciano ben sperare. Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Corriere della Sera", infatti, le due misure-bandiera dell'Esecutivo giallo-verde entrate in vigore con la nuova Legge di Stabilità 2019, potrebbero comportare un costo superiore ai 133 miliardi di euro per i prossimi tre anni. A spiegarlo è il nuovo Documento di Economia e Finanza secondo il quale le misure in materia previdenziale avrebbero un impatto pari a 94 miliardi di euro che potrebbero essere compensato con le entrate derivanti da un eventuale aumento dell'Iva e delle accise, anche se i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sarebbero dimostrati più volte contrari.

I 12 miliardi richiesti dalla Quota 41 non potrebbero essere sostenuti

Inoltre, a partire dal prossimo autunno saranno necessari altri interventi in materia previdenziale da far salire sul treno della prossima Legge di Bilancio. Cosa che verrebbe difficile in caso di una crisi di governo. Tuttavia, le risorse finanziarie non sarebbero sufficienti a finanziare il cosiddetto sistema della Quota 41 visto che richiederebbe un ingente impegno economico: tra le priorità del Governo Lega-stellato, infatti, figurano la salvaguardia del conti pubblici e sarebbe difficile utilizzare i 23 miliardi per Quota 41 che, invece, potrebbero essere utilizzati per la sterilizzazione dell'Iva.

Il sistema delle quote comporterebbe un onere pari a 12 miliardi di euro che non potrebbe essere sostenuto con un conseguente impatto negativo sul deficit. L'unica possibilità potrebbe essere quella di rimettere mano al sistema previdenziale dopo la fine della sperimentazione del sistema della Quota 100 anche se le recenti stime del Def non lasciano buone speranze.