Dalla sede di Torino del quotidiano La Repubblica emerge un nuovo allarme sui ritardi nella liquidazione delle pratiche di acceso alle Pensioni anticipate tramite quota 100. Il riferimento va in particolare al settore scolastico, mentre risulterebbero coinvolti circa un centinaio di persone risiedenti nella zona di Torino. I ritardi riguarderebbero quindi le nuove pensioni di accesso anticipato alla quota 100, che consente l'uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di versamenti.

Nel settore scolastico questa opzione si declina attraverso la finestra di attesa semestrale prevista nel settore della pubblica amministrazione e l'adeguamento al calendario scolastico indicato dal Miur.

Secondo Repubblica circa 150 persone non sono sicure di ottenere il pensionamento a settembre

Rispetto a quanto appena evidenziato, in un articolo di inchiesta sulla quota 100 a cura di Jacopo Ricca, il noto quotidiano evidenzia alcune problematiche emerse informalmente per circa 150 persone. Dall'ufficio scolastico del personale si farebbe esplicito riferimento a personale tecnico ed amministrativo che, nonostante abbia inviato correttamente le proprie domande di quiescenza, potrebbe trovarsi nell'impossibilità di ottenere l'assegno da parte dell'Inps.

Il problema delle correzioni e degli errori durante la pausa di agosto

La questione riguarderebbe circa il 10% delle pratiche ed in particolare quei casi nei quali all'interno delle pratiche si sono riscontrati eventuali problemi o errori. In questi casi, la peculiarità della coincidenza della lavorazione delle pratiche durante il mese di agosto rende più difficile apportare le necessarie correzioni. Dai sindacati la questione è vissuta con preoccupazione, visto il rischio per alcuni lavoratori di restare tagliati fuori dal meccanismo di pensionamento. Infatti, secondo le parti sociali, se il problema è indipendente dal lavoratore non è giusto che l'eventuale risultato del mancato pensionamento ricada su di loro.

Tutto ciò considerando inoltre che molti lavoratori della Scuola in attesa di pensionamento tramite la nuova quota 100 hanno inviato per tempo le proprie pratiche di accesso all'Inps. Nel frattempo dall'Istituto si corre ai ripari, ma la questione è anche da attribuire ai tempi stretti con cui è stato avviato il nuovo meccanismo di pensionamento. Anche perché la sua gestione richiede un'adeguata formazione e preparazione, oltre a maggiori carichi di lavoro sia da parte delle segreterie delle scuole che del personale amministrativo deputato alla gestione delle pratiche previdenziali.